I vescovi attaccano il centrodestra ma ospitano la sinistra in chiesa

La Cei: "Sciacallaggio pseudo politico, la malavita non ha colore". Ma da che pulpito viene la predica

I vescovi attaccano il centrodestra ma ospitano la sinistra in chiesa

C'è la politica «buona», quella della sinistra, che se le bandiere politiche le porta in chiesa per un comizio e vabbè, che ci fa, anzi è giusto. E c'è invece quella «cattiva», quella del centrodestra, di Salvini che è contro gli immigrati, di Berlusconi che assicura che ne manderà a casa 600mila perché non hanno diritto di restare e sono una «bomba sociale». E questa politica no, vade retro.

Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, non fa sconti al centrodestra. E ieri, durante l'attesa a Fiumicino di 114 profughi, metà bambini, provenienti dal Corno d'Africa, non le ha mandate a dire. A Salvini, pur senza nominarlo: «A chi fa sciacallaggio pseudopolitico dico: dopo che avrete raccattato quei quattro voti in più, per favore, andate un po' in giro per l'Italia, guardate negli occhi queste persone e ditemi se potrete continuare a speculare ancora sulla storia drammatica di queste persone». E anche al Cavaliere, senza citarlo: «La sicurezza in Italia non è messa in crisi da 4 o 10 immigrati. La sicurezza in Italia purtroppo è messa in difficoltà dalla malavita. Ecco cosa rovina l'Italia: la malavita che non ha colore della pelle».

Eppure. Eppure nemmeno un vescovo ha fiatato quando la sinistra è andata in chiesa a fare comizi. E più di una volta. È successo, quest'estate a Biella e qualche giorno fa a Capodimonte con Emma Bonino, che va bene che adesso è schierata col Pd, ma per una vita è stata radicale, e con posizioni su aborto e divorzio che con la chiesa fanno a pugni. È successo a settembre persino con la presidente della Camera Laura Boldrini, che è più a sinistra del Pd visto che è passata a Leu, anche se all'epoca il «trasloco» non era ancora avvenuto. A lei, in chiusura della festa di Avvenire che si è tenuta nella chiesa madre di Terrasini (Palermo), l'onere e l'onore di parlare, con un altare alle spalle e l'arcivescovo di Monreale a fianco, del suo libro e di ius soli, all'epoca nella top ten dei temi programmatici. Le foto di questi comizi in chiesa hanno ricominciato a circolare su Facebook in risposta agli anatemi contro Salvini, «reo» di avere esibito Vangelo e rosario, domenica scorsa a piazza Duomo. Nelle immagini diventate virali anche un altro comizio, quello della candidata al Senato in Puglia Debora Ciliento e di altri candidati dem, tra cui l'ormai ex assessore regionale all'Ambiente di Emiliano, Filippo Caracciolo, che si è dimesso perché indagato ma è rimasto comunque in corsa per la Camera. Lo sfondo sembra quello di una chiesa. E le bandiere Pd coi manifesti dei candidati fanno scena. Ma in realtà si tratta dell'auditorium della chiesa di San Luigi di Trani, chiesa sì ma sconsacrata da anni.

Va così: sinistra, anche estrema, in chiesa va bene, Salvini col Vangelo no. Del resto, il leader della Lega è l'orco per antonomasia. Così lo dipinge un post diventato virale, quello della mamma milanese che ha adottato due bimbi africani e che gli ha indirizzato una lettera aperta: «Sta regalando ai miei figli dei momenti di terrore davvero fuori dal comune. Mia figlia di 7 anni prima di andare a letto mi chiede : ma se vince quello che parla male di noi mi rimandano in Africa?».

Lettera aperta cui Salvini ha replicato, spiegando che vuol mandare via chi delinque: «Sbaglia, lo dico con affetto, da papà. Visto che viviamo entrambi a Milano sarei ben felice di offrirle un caffè al parco, mentre i nostri bimbi giocano insieme».

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