Roma I vigili del fuoco ne hanno abbastanza dei complimenti del governo. Vogliono i fatti.
Due giorni fa il ministro dell'Interno Angelino Alfano nel corso di un convegno sul referendum presso la sala Koch del Senato, ha voluto ricordare quanto siano stati importanti gli interventi «tempestivi» della macchina dei soccorsi che subito dopo il terremoto hanno consentito di salvare 200 persone.
«Siamo fieri di avere una Protezione civile unica al mondo, che dal Capo della Protezione civile, passando per i vigili del fuoco, per i volontari e fino al cane Leo che ha sentito il respiro di una bambina, ci rende orgogliosi di essere italiani», ha detto il titolare del Viminale.
La gratitudine del governo per i vigili del fuoco però si ferma alle parole, accusa il Conapo, il sindacato dei Vigili del fuoco. «Ci piacerebbe poter dire di essere altrettanto orgogliosi di un ministro dell'Interno che ha finalmente messo la parola fine alla odiosa disparità di trattamento retributivo e pensionistico esistente tra i vigili del fuoco e gli altri corpi dello Stato. - dice Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo- Invece continuano le lodi ma mancano i fatti». Il sindacato ricorda come il corpo dei vigili del fuoco guadagni meno rispetto a tutti gli altri corpi che lavorano al servizio dello Stato. Ingiustizia che poi si riflette anche sulla pensione.
«Continuiamo a essere trattati a pesci in faccia dallo Stato, pagati con 300 euro in meno ogni mese rispetto alle forze di polizia e senza gli istituti previdenziali che tutti gli altri corpi hanno a compensazione dei gravosi servizi operativi -
prosegue Brizzi -. Governo e Parlamento modifichino la legge di Bilancio e diano ai vigili del fuoco la stessa dignità lavorativa degli altri corpi. Il premier Renzi non stia in silenzio sul trattamento dei vigili del fuoco».
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