Immigrazione, Europa di nuovo assente

Nuovo barcone soccorso dall'Italia, Roma nuovamente lasciata sola da Bruxelles. Brutti presagi in vista dell'Italia

Immigrazione, Europa di nuovo assente

Ancora una volta sembra un problema solo italiano: individuato a largo della Libia, soccorso in acque internazionali, prossimo all’approdo a Pozzallo, la storia dell’ultimo barcone con migranti a bordo conferma come di fatto, alle porte dell’estate, l’immigrazione è solo un affare italiano.

Il copione è lo stesso già visto in altri recenti approdi, a partire da quello che interessa i 50 migranti soccorsi dalla Marina Militare la scorsa settimana e portati a Genova. Con una certa limitata ma importante accentuazione del numero delle partenze dalla Libia, l’Italia sembra rassegnata a dover affrontare ancora una volta da sola i prossimi roventi mesi.

La “Asso25”, rimorchiatore in transito nella zona del Mediterraneo dove un barcone in difficoltà lancia l’allarme tramite Alarm Phone, prende a bordo circa 60 migranti e successivamente fa rotta verso Lampedusa prima e Pozzallo poi.

Anche se i numeri sono lontani da quelli delle emergenze degli anni passati, con il Viminale che sottolinea come comunque rispetto al 2018 si registra un calo del 90% degli approdi, dalla Libia si ritorna a partire ma dalle istituzioni comunitarie e dai paesi a noi vicini non arrivano particolari segnali.

In poche parole, per l’Europa (intesa sia come Ue che come continente) l’immigrazione è un qualcosa che coinvolge soltanto i paesi di approdo e, per quanto concerne la rotta libica, ovviamente l’Italia.

E non mancano i dibattiti sotto il profilo politico: se da un lato, proprio mentre a Pozzallo si predispone il porto allo sbarco dei migranti dalla Asso25, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella commenta come “per l’Italia il soccorso è un prestigio”. A stretto giro risponde il ministro dell’interno Matteo Salvini, il quale durante un comizio in Lombardia dichiara come, al contrario, “In realtà le vite nel Mediterraneo si salvano evitando le partenze”.

Il titolare del Viminale inoltre, dichiara che i 62 sbarcati nel porto siciliano verranno ospitati a spese del Vaticano e della Cei. Il leader leghista conferma poi la linea dura ma, specifica, “Non possiamo chiudere i porti alle imbarcazioni italiane, dunque ringrazio la Cei per aver dato disponibilità”.

Ma è sull’Europa la vera polemica politica: la Lega sottolinea come da Bruxelles arrivino soltanto lettere di richiamo sull’economia, ma non pervengono al contempo aiuti sull’immigrazione. Il silenzio europeo comunque è, in primo luogo, un dato oggettivo prima ancora che argomento politico.

Dalla Libia si parte e non solo per la guerra in corso dal 4 aprile: i trafficanti di esseri umani sfruttano il bel tempo e la pressione di migliaia di migranti presenti in Tripolitania per recuperare i

soldi di un business ridimensionato negli ultimi mesi. Per gli scafisti è una corsa contro il tempo: per loro è essenziale far tornare in mare più barconi possibili. E l'Italia, se da sola, potrebbe avere gravi problemi.

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