Altro che accordo per aiutare l'Italia a gestire i flussi migratori e sciogliere una volta per tutte il nodo immigrazione. L'ultimo incontro avvenuto a Villa Medici a Roma tra il ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, e la sua omologa italiana, Luciana Lamorgese, ha complicato ancora di più la situazione.
Pattuglie lungo il confine
Dietro sorrisi e strette di mano, Parigi ha ottenuto ciò che voleva: il pattugliamento della frontiera italiana per evitare che i migranti sbarcati nel Belpaese possano superare il confine e creare problemi all'ombra della Tour Eiffel. "Per la prima volta ci sarà una pattuglia mista tra le forze di polizia di Italia e Francia alla frontiera Italiana", ha spiegato Darmanin. La nuova pattuglia dovrebbe essere operativa tra la fine di agosto e l'inizio di settembre.
Per il ministro francese si tratta di un "grande passo avanti" perché i trafficanti "approfittano delle diverse leggi tra i due Paesi". A suggellare l'intesa, ha aggiunto l'uomo di Macron, "una forza di polizia di frontiera italiana" verrà installata a Bardonecchia, in alta Val di Susa.
L'affondo di Salvini
I comunicati ufficiali parlano di piena condivisione tra Roma e Parigi sulle proposte da portare in Europa in merito al tema dell'immigrazione. Eppure, anche senza scendere nel dettaglio, notiamo come la bilancia penda tutta in favore della Francia.
Matteo Salvini non ha usato mezzi termini. Per il leader leghista la Francia "ci dà una mano per tenere i clandestini in casa nostra" mentre il governo giallorosso "è incapace o in malafede". "Di male in peggio: dopo aver spalancato i porti, fatto scappare decine di immigrati positivi al Covid e annunciato modifiche ai Decreti sicurezza per coccolare le Ong, il governo Conte si accorda con la Francia per sigillare i nostri confini", ha commentato Salvini.
Il segretario del Carroccio va oltre e punta il dito direttamente contro il governo francese, accusato di non aiutare l'Italia "a fermare i barconi". Eppure, ha aggiunto Salvini, "gli agenti di Macron si accerteranno che i clandestini rimangano sempre e solo in Italia". "Sembra una barzelletta – ha concluso l'ex ministro dell'Interno - esattamente come gli sbarchi di barboncini e gatti insieme ai clandestini, ma invece è la tragica realtà. Il governo è incapace o in malafede, di certo mette in pericolo il Paese".
L'incontro tra Lamorgese e Dramanin
Il faccia a faccia tra Lamorgese e Dramanin ha prodotto una sfilza di luoghi comuni e pochi risultati, se escludiamo il pattugliamento della frontiera italiana. In ogni caso il ministro francese ha ribadito che serve fermezza perché "non possiamo accogliere tutti". L'Italia, ha quindi affermato Dramanin, non deve essere lasciata sola e per questo "dobbiamo ridistribuire i richiedenti asilo".
Dal canto suo Lamorgese ha sottolineato che Roma accoglierà i richiedenti asilo in possesso dei requisiti, assicurando tuttavia che anche la Francia farà la sua parte, così come tutti i Paesi europei dovranno fare altrettanto. Sarà anche vero, ma intanto Parigi può tirare un sospiro di sollievo: gli ultimi migranti sbarcati sulle coste italiane difficilmente riusciranno a superare il confine francese.
Dramanin ha inoltre ringraziato l'Italia perché, ha spiegato il ministro, da quando il
prefetto di Imperia ha evacuato i campi vicino alla frontiera transalpina il numero di migranti fermato "dalla nostra polizia è diminuito" e la situazione a Ventimiglia è "meno tesa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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