L'impatto del terremoto, secondo gli esperti, sarà limitato sui conti dei titoli assicurativi italiani: l'area del Centro Italia colpita dal sisma è poco o nulla assicurata, a differenza di quanto accaduto nel 2012 nell'Emilia Romagna dove l'evento aveva colpito numerose imprese. Ma, nonostante tutto, i titoli assicurativi hanno chiuso ieri la seduta in rosso. Generali ha ceduto il 2,8%, UnipoSai l'1,2%, Cattolica Assicurazioni l'1,3% e Vittoria Assicurazioni l'1,6%.
«In quest'ultimo caso, sfortunatamente, l'evento ha colpito soprattutto attività private in aree dove la percentuale di polizze che comprendano il rischio di catastrofi naturali è molto bassa», commentano gli analisti di Mediobanca. «Rispetto ai passati eventi catastrofici, gli impatti economici derivanti dal terremoto di ieri (martedì, ndr) dovrebbero essere contenuti anche considerando gli effetti positivi della riassicurazione», aggiungono da Intermonte prevedendo che anche per Generali gli impatti poco significativi a livello di combined ratio, l'indice di efficienza delle assicurazioni.
Si consideri, ad esempio, per Generali, secondo quanto si apprende da fonti vicine a Trieste, che in base ad alcune stime sugli effetti del terremoto a L'Aquila, al netto della riassicurazione, Generali potrebbe subire una penalizzazione di circa 20 milioni di euro a livello di utili prima delle tasse.
Quanto a UnipolSai, secondo gli analisti di Mediobanca, il terremoto potrebbe costare 0,3 punti di combined ratio, sulla base dell'impatto del sisma dell'Aquila. Proprio il gruppo bolognese, la scorsa estate, aveva lanciato il primo «Cat bond» (emissioni legate a calamità naturali) sul mercato italiano contro il rischio sismico in Italia e nei paesi limitrofi.CM
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