La legge di Bilancio prende sempre più forma e si arricchisce di una nuova misura a favore delle imprese. Un vertice dei leader di centrodestra si è svolto ieri a Palazzo Chigi alla presenza di Giorgia Meloni, dei vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, del leader di Noi moderati Maurizio Lupi, del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e del viceministro Maurizio Leo. Un confronto nel quale l'esecutivo ha deciso di dettare una accelerazione sul fronte degli stimoli al sistema produttivo. Un obiettivo perseguito attraverso l'adozione dell'Ires premiale a vantaggio dell'industria italiana, con aliquota ridotta per le imprese che investono.
L'idea di Confindustria era di premiare chi mantiene gli utili per almeno un 70% all'interno dell'impresa, investendone un 30% per tecnologia, produttività, welfare e produzione. L'esecutivo sta studiando come modulare la misura e come collegarla a chi incrementa l'occupazione. Se sulle misure si lavorerà sui dettagli nelle prossime ore, dentro la maggioranza la soddisfazione è palpabile per un clima che tutti definiscono positivo. «L'incontro, svoltosi in un clima molto collaborativo - si legge in una nota - ha consentito di condividere alcuni aggiustamenti, in particolare sulle priorità della manovra: imprese, famiglie e sanità».
L'avvio dei lavori sugli emendamenti alla manovra in commissione alla Camera è previsto già per la giornata di oggi. Nel weekend, molto probabilmente domenica, una riunione tra governo e relatori, al Mef, farà avanzare la messa a punto degli emendamenti. L'arrivo in Aula è fissato per il 16 dicembre, ma non si esclude uno slittamento al 18. Nel vertice i leader non si sottraggono all'imperativo della responsabilità. La tenuta dei conti pubblici in questa fase resta fondamentale, ma qualche spiraglio sul fronte del reperimento delle risorse viene aperto dalla riduzione dello spread, ai minimi da tre anni. Un fattore che dovrà consolidarsi nel tempo, ma che lascia aperto uno spiraglio per ragionare sulla richiesta della Lega di portare la flat tax per le Partite Iva oltre la soglia degli 85mila euro. Una misura su cui potrebbe esserci un confronto con l'Unione europea. Forza Italia, invece, continua a spingere per la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33%, bisogna capire se fino a 50mila o 60mila euro di reddito. Un intervento che verrà rivalutato e «pesato» nei prossimi mesi.
Nella maggioranza comunque si brinda alla coesione dimostrata in un frangente, la chiusura della manovra, tradizionalmente foriero di tensioni. «Gli allarmi pretestuosi, lanciati dall'opposizione, dimostrano ancora una volta come si preferisca alzare i toni piuttosto che confrontarsi su argomenti concreti» dice il presidente della Commissione Bilancio, Nicola Calandrini. Dentro Fratelli d'Italia viene salutata con grande favore la flat tax al 5% sugli straordinari per gli infermieri e l'introduzione di un compenso da 500 euro agli specializzandi di area sanitaria, così come l'esclusione dal blocco del turn over per forze di polizia, enti locali, personale Ata e ricercatori. Per il partito di Via della Scrofa significativa anche l'attenzione ai nuovi artigiani e commercianti.
L'azzurro Alessandro Cattaneo, invece, saluta una «manovra seria che rafforza la sua identità: togliamo tasse, aiutiamo le imprese e le categorie fragili. Forza Italia è il presidio liberale della maggioranza e continuerà il suo lavoro coerentemente».
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