Incendi e riscaldamento: la sfida Trump-Biden ora s'infiamma sul clima

Il presidente va in California, funestata dai roghi. Lo sfidante in Delaware lo attacca

Incendi e riscaldamento: la sfida Trump-Biden ora s'infiamma sul clima

Il clima torna centrale nella sfida per la Casa Bianca tra Donald Trump e Joe Biden. Il presidente americano è volato in California per fare il punto della situazione degli incendi che stanno devastando il Golden State e la West Coast degli Usa, partecipando ad un incontro a Sacramento e ad una cerimonia in omaggio alla guardia nazionale.

Il rivale democratico però non ha voluto lasciargli tutto il palcoscenico, e per questo ha deciso di intervenire dal Delaware per discutere della «minaccia che gli eventi meteorologici estremi rappresentano per gli americani, di come questi sottolineino la necessità di affrontare urgentemente il cambiamento climatico, e del perché bisogna creare posti di lavoro sindacalizzati e ben pagati per costruire infrastrutture più resistenti». Trump sostiene che i roghi sono dovuti alla cattiva manutenzione delle foreste, mentre prima della sua visita in California i democratici lo hanno accusato dicendo che il suo disprezzo per la scienza ha contribuito al peggioramento della situazione degli incendi, oltre che alla diffusione incontrollata del coronavirus. Per Biden il cambiamento climatico è nella lista delle principali crisi che devono affrontare gli Stati Uniti, e non potrebbe essere altrimenti visto che si tratta di un tema chiave per i giovani e gli elettori progressisti, di cui ha assoluto bisogno per vincere alle elezioni del 3 novembre. Dopo la tappa californiana, intanto, Trump è volato a fare campagna in Arizona per corteggiare gli ispanici. Stesso obiettivo del suo avversario, che oggi vola in Florida, stato in bilico dove la corsa con il Comandante in Capo è serratissima, e dove i «latinos» rappresentano una componente fondamentale. Sino ad ora il ticket dell'Asinello si è concentrato soprattutto sull'elettorato afroamericano, mentre gli ispanici sono irritati perché lasciati ai margini durante la Convention dem. «Sappiamo che abbiamo tanto lavoro da fare - ha ammesso con Abc il consigliere di Biden Symone Sanders - Lo abbiamo detto fin dall'inizio, e Joe è stato molto chiaro, stiamo lavorando duro per conquistare ogni singolo voto in questo paese». A tentare di dare man forte all'ex numero due di Obama è l'ex sindaco di New York Michael Bloomberg, che si è impegnato a spendere almeno 100 milioni di dollari per sostenere Biden in Florida. «Pensavo che mini Mike avesse finito con la politica dei democratici dopo aver speso quasi 2 miliardi di dollari e aver fatto il peggiore dibattito presidenziale nella storia», ha commentato il tycoon su Twitter. Le preoccupazioni di Biden nel Sunshine State, comunque, sono confermate da un sondaggio di Nbc e Marist, secondo cui gli elettori ispanici sono equamente divisi tra lui e Trump. Nello stesso sondaggio condotto nel 2016, invece, Hillary Clinton era in vantaggio sul rivale con il 59% contro il 36%, ma The Donald alla fine ha conquistato lo stato.

Ed è polemica pure per il comizio tenuto da Trump domenica sera in Nevada: il governatore democratico Steve Sisolak lo ha attaccato duramente per aver tenuto un evento all'interno con migliaia di persone - il primo dopo quello di Tulsa in giugno - violando le restrizioni sugli assembramenti con oltre

50 persone. «Il presidente ha intrapreso azioni sconsiderate ed egoistiche che mettono innumerevoli vite in pericolo qui in Nevada», ha dichiarato, definendo il suo comportamento «vergognoso, pericoloso e irresponsabile.

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