"Indigestione", ma era occlusione. Morta in ferie: aperta l'inchiesta

Francesca Colombo, 62enne milanese, visitata e subito dimessa. Dopo due giorni operata per il blocco intestinale. Troppo tardi

"Indigestione", ma era occlusione. Morta in ferie: aperta l'inchiesta
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«Non si può morire così». La frase del marito di Francesca Colombo, la sessantaduenne milanese morta all'ospedale di Patti (Messina), per un blocco intestinale scambiato per indigestione, è ripetuta in ogni commento di Facebook da amici e conoscenti. Intanto la Procura di Patti, guidata Angelo Cavallo, ha aperto un'inchiesta. Le indagini sono state avviate dai carabinieri, coordinati dalla sostituta procuratrice Antonietta Ardizzone. L'inchiesta al momento è contro ignoti e sul corpo della donna è stata già eseguita l'autopsia.

I fatti. Secondo quanto riferito dal marito, Giuseppe Balletta, originario di Librizzi, paese in provincia di Messina, la moglie si è sentita male mercoledì 7 agosto: «Accusava forti dolori addominali e vomitava, perciò l'ho accompagnata all'ospedale Barone-Romeo di Patti. Erano le 12.15, le è stato assegnato un codice giallo».

Il «Barone-Romeo» è lo stesso ospedale dove, il 27 luglio, a un giovane caduto dalla motocicletta avevano immobilizzato la gamba fratturata con una scatola di cartone poichè mancavano stecche e gesso. Il caso aveva fatto discutere molto, sia per via di una foto circolata sui social, sia perchè, il ragazzo, accusando ancora forti dolori, il giorno dopo si era rivolto a una clinica privata per medicare e immobilizzare l'arto come dovuto. L'assessore regionale alla Salute aveva mandato gli ispettori in ospedale e il presidente della Regione Schifani si era scusato personalmente con il giovane e con tutta la regione. Questa volta ad aprire un'inchiesta è stata la Procura. Secondo la ricostruzione del marito, a Francesca Colombo era stato fatto un elettrocardiogramma e un prelievo di sangue al termine dei quali sarebbe arrivata la diagnosi: indigestione. Alla donna è stato prescritto un gastroprotettore, con la raccomandazione di «mangiare leggero», le dimissioni risalgono a poco dopo le 20 dello stesso giorno. Le è stato anche detto di ripresentarsi al persistere dei sintomi. E proprio questo è accaduto a distanza di due giorni. Il 10 agosto la situazione è peggiorata e la coppia si è ripresentata al pronto soccorso del «Barone-Romeo». Francesca accusava forti dolori, dopo i nuovi esami, nella notte, i medici hanno deciso d'intervenire d'urgenza per un'occlusione intestinale. Ma non c'è stato niente da fare.

Nel frattempo sono state sequestrate

le cartelle cliniche e la salma della donna è stata trasferita all'ospedale «Papardo», dove martedì si è svolta l'autopsia. La coppia viveva a Legnano, nel Milanese, ma si trovava in vacanza in Sicilia da alcuni parenti.

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