Scarpe, vestiti, valigie, libri e parti della fusoliera dell'aereo. E poi i corpi delle vittime, smembrati, che galleggiavano nell'acqua. C'erano 189 persone, tra passeggeri e membri dell'equipaggio, sul volo JT-610 operato con un Boeing 737 Max 8 dalla linea indonesiana Lion Air, precipitato in mare poco dopo il decollo da Giacarta.
Il velivolo, entrato in servizio ad agosto di quest'anno e con appena 800 ore di volo, subito dopo essersi alzato in volo aveva avuto un problema tecnico, tanto che il pilota aveva ottenuto il permesso di rientrare. Era partito alle 6.20 del mattino (mezzanotte e 20 in Italia) diretto verso Pangkal Pinang, capitale di un'isola a nord di Sumatra. Ma a destinazione non è giunto: è precipitato in mare 13 minuti dopo il decollo.
Oltre a sei membri dell'equipaggio a bordo c'erano il pilota e il copilota, entrambi indiani, una ventina di dipendenti del ministero delle Finanze indonesiano, e tra gli altri passeggeri, un neonato, due bambini piccoli e il ventiseienne ex ciclista, Andrea Manfredi, di Massa. La macchina dei soccorsi, composta da 300 persone tra soldati, agenti di polizia e pescatori impegnati nelle ricerche, non ha trovato sopravvissuti.
Le cause dell'incidente sono da accertare e la scatola nera non è stata ancora recuperata. Ma il pilota e il collega, che alle spalle avevano 11mila ore di volo, si erano accorti subito che qualcosa non andava e erano sul punto di tornare a Giacarta, autorizzati dalla torre di controllo. Ma improvvisamente l'aereo è scomparso dai radar e si è inabissato in quelle acque, profonde una trentina di metri.
L'amministratore delegato della Lion Air, Edward Sirait, ha spiegato che anche il giorno prima il Boeing aveva avuto un guasto. «È stato riparato a Denpasar poi portato a Giacarta - ha riferito, senza specificarne la tipologia -. Gli ingegneri hanno ricevuto alcuni appunti e hanno effettuato un'altra riparazione prima di decollare. È la normale procedura per qualsiasi aereo». Aveva superato tutti i controlli ed era ripartito proprio per Giacarta, per iniziare il volo verso la fine.
La Boeing è pronta a fornire assistenza tecnica all'inchiesta. Ma secondo il sito airlineratings.com, specializzato nella valutazione delle compagnie aeree, il colosso americano a pochi giorni dalla prima consegna commerciale del 737 Max nel maggio dello scorso anno, avrebbe sospeso la sua uscita a causa di un problema al motore.
La Lion Air, low cost fondata nel 1999, invece, fino al 2016 era nella lista nera dell'Unione europea per scarsa sicurezza ed era stata bandita, per qualche tempo, anche dallo spazio aereo statunitense. Non è nuova, infatti, a incidenti: nel 2004 un aereo si schiantò a Solo City, causando 25 morti, mentre nel 2013 per miracolo 108 persone sono uscite illese dal volo 904 finito in acqua in fase di atterraggio sull'isola di Bali.
Il presidente indonesiano, Joko Widodo, ha ordinato
un'inchiesta esprimendo profondo cordoglio alle famiglie delle 189 vittime. L'Australia, invece, ha raccomandato ai dipendenti pubblici di non usare più la Lion Air fino a quando non verranno accertate le cause dell'incidente.
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