Pasquale Tridico assicura: «La cassa integrazione è stata pagata ai 420mila lavoratori che la stavano ancora aspettando». La notizia era attesa dopo che lui stesso aveva promesso che la lunga attesa (si tratta delle mensilità di marzo e aprile) sarebbe finita entro questa settimana. Ieri il presidente dell'Inps, mentre gioiva per la nascita di sua figlia, si è vantato con la Stampa: «Abbiamo mantenuto gli impegni».
C'è un problema: sono in pochi a credergli. In pratica, i soli 5 stelle che parlano di «bugie vergognose contro l'Inps». Peccato che lo stesso ente ieri non abbia confermato quanto detto da Tridico. Gli uffici avrebbero dovuto comunicare i dati dei sussidi pagati, ma guarda caso è arrivata solo la garanzia «a voce» di Tridico.
Del resto venerdì pomeriggio, un «sondaggio» del Giornale tra commercialisti, consulenti del lavoro e associazioni datoriali aveva scovato diversi casi di aziende che non hanno ancora visto un euro, soprattutto quelle più piccole. «Tridico gioca con le parole - accusa Claudio Durigon, ex sottosegretario al Lavoro leghista - in realtà fa riferimento ai modelli di domanda SR41 verificati, ma molte altre persone sono ancora scoperte». Durigon stima i lavoratori ancora in attesa di ricevere la cassa integrazione in una forbice che va dai 700mila al milione.
Quanti dei 420mila di cui parla Tridico siano stati saldati l'ente non lo comunica ufficialmente. Di sicuro, dai numeri dell'Inps restano fuori 400mila lavoratori la cui posizione, nell'infinita procedura prevista, non è ancora stata verificata ma che avrebbero diritto. Sconcertante poi il fatto che Tridico si vanti di aver erogato 8 milioni di sussidi quando in realtà più della metà sono stati anticipati dagli imprenditori, quegli stessi imprenditori che il presidente dell'Inps accusa di prolungare la cassa integrazione approfittando degli aiuti pubblici. Un paradosso. Soprattutto perché molte aziende non hanno potuto compensare quanto anticipato e stanno ancora aspettando rimborsi dall'Inps.
Del resto non c'è solo l'opposizione a incolpare Tridico. Venerdì il presidente di Confindustria Toscana Sud Paolo Campinoti l'ha accusato «di dare notizie false». E ieri il giuslavorista Nino Carmine Cafasso, presidente di Ais-Associazione Imprese di Servizi, ha confermato: «Venerdì 12 è passato e delle indennità per i lavoratori nemmeno l'ombra». «Solo ieri - racconta Cafasso - sono arrivate a me, come consulente del lavoro, autorizzazioni di istanze di Cig prodotte a marzo, istanze che solo adesso possono essere lavorate, passaggio obbligato per la loro effettiva liquidazione. Stiamo parlando di richieste inviate a marzo che verranno liquidate, se tutto va bene, entro la metà di luglio, cioè con un ritardo di quasi 4 mesi, per ancora il 20% dei lavoratori».
E per le aziende c'è ora il rischio di una tenaglia pericolosissima: le norme emergenziali vietano di licenziare fino al 17 agosto. Ma molte aziende hanno già esaurito le 14 settimane di Cig previste dal decreto Cura Italia. Altre 4 sono previste dal Dl Rilancio, ma a settembre. Il governo venerdì ha promesso un decreto correttivo da varare «in un prossimo Cdm».
Il che significa attendere mesi per gli assegni di maggio.«Tridico ha mentito. Tridico è un bugiardo. Tridico si deve dimettere», tuona il senatore forzista Maurizio Gasparri. E dalla maggioranza arriva la bordata di Matteo Renzi: «Se fossi in Tridico mi sarei già dimesso».
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