Vi devo confessare una cosa: detesto gli sportelli pubblici e detesto fare le file. Certo, perché sono un misantropo e non esco mai di casa, ma quelle volte che proprio devo succede spesso la stessa cosa: arriva il mio turno alle poste, al Comune, ovunque uno sia costretto a andare per forza senza poter delegare, e trovo pure uno che mi tratta come se mi stesse facendo un favore. Come se tu fossi lì per rompergli le scatole, e non te le fossi anche tu rotte per essere lì, con la differenza che quello è il suo lavoro, non è che ce l'ho messo io.
Ora leggo questa notizia: il tribunale di Cremona reintegra un cassiere di una banca licenziato perché insultava e maltrattava i clienti. Motivazione? Viveva in un ambiente «stressogeno». D'altra parte, già durante la pandemia, il cassiere si era lamentato con il direttore perché i clienti erano a loro volta stressati, e il giudice ha stabilito che aveva tutte le ragioni di rifarsela sui clienti.
Una sentenza storica, perché chi non vive una situazione stressogena? Ora potranno appellarsi tutti alla stressogenicità. Sei autista di un autobus imbottigliato nel traffico che si sente in una situazione stressogena? Schiacci l'acceleratore e l'ingorgo lo spazzi via passandoci sopra come se guidassi un carro armato. Oppure ti alzi e te ne vai, i passeggeri si arrangino, chiamino un taxi. A Roma tra l'altro se lo trovano, il taxi, auguri, (infatti quando scioperano non se ne accorge nessuno), ma quando lo trovano il tassista è spesso di cattivo umore, e ti tocca sentire il suo sfogo, perché per il tassista modello italiano tutto è stressogeno, anche tu che sei seduto lì.
Magari lascino perdere il taxi, una buona occasione per farsi una passeggiata a piedi e fermarsi, non so, a prendere un gelato. Ma chi ci assicura che il gelataio non stia vivendo una situazione stressogena e il gelato non te lo spiaccichi in faccia? Oppure al supermercato, non so cosa possa succedere al supermercato dopo la legittimazione della stressogenicità. Pensateci bene. Il supermercato! Lì secondo me sono cavoli amari, perché immaginate quante casalinghe, che vivono condizioni stressogene, arriveranno alla cassa con quei carrelli strapieni dopo mezz'ora di fila e troveranno cassiere nervosissime, che vivono condizioni stressogene, ci saranno combattimenti di wrestling femminile sul nastro della cassa a colpi di barattoli di pelati.
E poi si lamentano se le intelligenze artificiali potranno sostituire molti lavori, tra cui quelli che ho elencato sopra, e succederà presto. Taxi? Saranno senza autista, guidati dal computer. Banche? Ci sono già le app. Cassiere? Casse senza cassiere (o cassieri, lo dico sennò mi accusano di sessismo), e in ogni caso già adesso si può ordinare la spesa con Amazon o Glovo.
Si potrà evitare? Non lo so, io sono a favore, ma tanto non decido niente, se ho offeso qualche categoria evitate di sommergermi di insulti. Piuttosto, una proposta al governo: per la salute fisica e mentale pubblica, per evitare milioni di cause e incidenti dovuti alla stressogenicità del lavoro, introduciamo lo Xanax di cittadinanza.
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