Gli insulti choc alla deputata di Fdi: "Più ritardata dei tuoi genitori"

Continua l'ondata di odio contro chi si oppone a ius scholae e legalizzazione della cannabis. La deputata Augusta Montaruli nel mirino degli hater che non risparmiano neppure i genitori portatori di handicap: "Sei più ritardata di loro"

Gli insulti choc alla deputata di Fdi: "Più ritardata dei tuoi genitori"

Dopo l’affondo dell’ex ministro Valeria Fedeli contro Giorgia Meloni, tacciata di razzismo per la sua contrarietà alla riforma della cittadinanza in discussione a Montecitorio, oggi il segretario Dem, Enrico Letta rincara la dose: "Le barricate che hanno fatto sullo ius soli – dice rivolgendosi a Lega e Fratelli d’Italia - se le fanno anche sullo ius scholae vuol dire una sola cosa: loro non vogliono nessun altro che non sia raccontabile come espressione di una continuità con la razza italiana, che è un ragionamento che trovo inaccettabile". "Spiace che il Pd, che una volta rappresentava i lavoratori, adesso abbia come priorità droga e immigrati. Le minacce di Letta? Non spaventano nessuno, Enrico stia sereno", replica Matteo Salvini parafrasando l’ex premier Renzi.

Ma il dibattito sui due provvedimenti arrivati in aula alla Camera nella giornata di ieri e poi rinviati di una settimana, continua ad essere infuocato. E gli insulti inondano anche i social. E stavolta gli haters se la sono presa con la deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, membro della commissione Affari Costituzionali, che su entrambi i temi fin dall’inizio è stata poco tenera, così come i colleghi di partito. Sotto accusa c’è una frase pronunciata durante il suo intervento in aula alla Camera e rilanciata in un reel su Instagram. La sintesi è più o meno questa: "I bambini stranieri che sono in Italia e le loro famiglie saranno contenti di vedere che la proposta di legge che voi sbandierate a loro favore è portata avanti dalle stesse forze politiche che regalano la droga nelle strade".

In una manciata di minuti la rete si è riempita di commenti. C’è chi l’accusa di avere dato dei "pusher" ai parlamentari del Pd, e chi le imputa di essere "ridicola" e "analfabeta". Immancabili i classici "fascista", "mafiosa", "troglodita" e "rincoglionita". Ma è nei messaggi privati che si scatena l’odio più retrivo. È la stessa deputata a pubblicare gli screen shot con le offese irripetibili. Sì, perché, diciamolo, è innegabile che il fatto di essere donna espone sempre ad epiteti e ingiurie più pesanti e colorite, quasi sempre a sfondo sessuale.

Ma la frase che fa più male è quella sui genitori portatori di handicap. "Sei più ritardata di quei due merdosi che ti hanno cresciuta", scrive un utente su Facebook. Montaruli ha perso il papà nel 2008, e lui, come la madre era sordomuto. Quando rilegge a voce alta la stessa frase al telefono con ilGiornale.it si commuove. "Ma non voglio fare la vittima", assicura un attimo dopo. "Certa gente – aggiunge - si commenta da sola e di sicuro non me la prendo per quattro leoni da tastiera". "Parlando dei bambini che ci guardano non intendevo dire che ci stessero guardando in quel momento, semplicemente ho ripreso la frase pronunciata dal deputato del Pd che mi ha preceduto, è una cosa normale che fa parte della dialettica parlamentare, so benissimo che i più piccoli non sono interessati al dibattito in aula", scherza.

"Il problema – va avanti – è che l’informazione social è veloce e quindi fa taglia e cuci, non riesce a cogliere il discorso nella sua interezza". "Quanto alla droga in strada, è innegabile che in decine di manifestazioni anti-proibizioniste siano state regalate piantine o semi di cannabis, mi riferivo proprio a quello e non credo di ricordarmelo solo io", spiega. Ma il punto è un altro: £Io accetto ogni tipo di critica ma non è possibile che ogni volta che qualcuno non è d’accordo con quello che dice la sinistra il livello del dibattito sia questo". "Spero che le cose cambino, io non ho insultato nessuno – prosegue Montaruli – e il rispetto dovrebbe essere un presupposto fondamentale di un dibattito sano. Le cattiverie che sono sui social danno la misura di chi le scrive, ma c’è da dire che il permissivismo e la libertà di pensiero promossa da una certa parte politica in realtà non esistono".

"La verità – aggiunge – è che quando qualcuno critica la sinistra parte l’insulto facile verso gli avversari, dalla Meloni a seguire".

E a chi l’ha attaccata sul personale risponde con una stoccata proprio ai Dem: "Non mi stupisco che chi arrivi da quella parte politica che è stata nell’occhio del ciclone per il vergognoso questionario in cui si chiedeva ai caregiver se si vergognassero dei loro parenti disabili".

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