Intercettazioni, bufera sull'emendamento di Area Popolare

Ncd alza il tiro e con un emedamento presentato e approvato in Commissione chiede pene severe per chi ruba conversazioni

Intercettazioni, bufera sull'emendamento di Area Popolare

È scontro nel governo e nella maggioranza sulle intercettazioni. Si va verso una stretta. Ma Ncd alza il tiro e con un emedamento presentato e approvato in Commissione alla Camera chiede il carcere e pene severe per chi ruba intercettazioni e le diffonde con i media. "Chiunque diffonda, al fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui, riprese o registrazioni di conversazioni svolte in sua presenza e fraudolentemente effettuate, è punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni". È quanto prevede l'emendamento presentato dal deputato di Area popolare Alessandro Pagano, alle norme sulle intercettazioni contenute nel ddl sul processo penale, approvato in commissione giustizia della Camera. "La punibilità - si legge ancora nell’emendamento - è esclusa quando le riprese costituiscono prova nell’ambito di un procedimento dinnanzi all’autorità giudiziaria o siano utilizzate nell’ambito di esercizio del diritto di difesa".

Ma l'emendamento a quanto pare non è stato gradito dal Movimento Cinque Stelle che ha protestato in Commissione, così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando ha precisato: "Ho riserve di carattere generale, sulle sanzioni, ho delle perplessità, delle riserve e c’è una riflessione da fare".

E ancora: "Questo è un emendamento che dovremmo valutare nell’impatto complessivo, perchè in generale sono contrario alle sanzioni che prevedono il carcere per veicolazione di informazioni- sottolinea Orlando , intervistato da Ilfattoquotidiano.it. Va specificato che si va a colpire chi carpisce informazioni in via fraudolenta. Non è l’orientamento del governo prevedere la galera per i giornalisti, c’è ancora il bicameralismo, vedremo il testo finale".

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