"Io sceriffo per dovere Padova abbandonata a migranti e degrado"

L'ex primo cittadino sfiduciato ricompatta il centrodestra: "Continuerò a tagliare le tasse"

"Io sceriffo per dovere Padova abbandonata a migranti e degrado"

Milano - Massimo Bitonci, leghista e candidato sindaco di Padova per il centrodestra, ha la fama di essere uno sceriffo. Perché?

«Perché nel 2007 emisi un'ordinanza per fissare dei tetti di reddito minimo dimostrabili per gli stranieri, in relazione agli alloggi».

E che accadde?

«Il putiferio. La Procura mi indagò per reato di usurpazione di funzione pubblica. Follia. Infatti sono stato prosciolto dopo che circa 300 sindaci hanno fatto la stessa cosa».

La sicurezza resta una delle sue bandiere. Davvero Padova è così poco sicura?

«Lo chieda a mia suocera che la settimana scorsa è rimasta ferita perché vittima di un furto».

Cosa le è successo?

«Due truffatori, travestiti da addetti dell'acquedotto, sono entrati in casa sua e le hanno rubato tutto ciò che aveva. Pure i ricordi del marito».

Poi?

«Se n'è accorta, li ha inseguiti fino alla loro auto. L'hanno spintonata e investita: emorragia femorale e piede rotto. Ma non è questo il punto».

E qual è?

«È che la gente è stufa del degrado, degli spacciatori, degli immigrati che continuano a sbarcare».

Anche Minniti, pochi giorni fa a Padova, ha ammesso che c'è un problema sicurezza.

«Il ministro degll'Interno taccia. Le bugie hanno le gambe corte e qui nessuno gli crede: ogni giorno sbarcano migliaia di disperati che arrivano pure da noi. C'è un'altra cosa assurda».

Ossia?

«Non s'è mai visto un ministro dell'Interno che fa campagna elettorale per un suo candidato sindaco. Idem la Pinotti, venuta a Padova a fare passerella».

Altro tema forte?

«Il fisco. Voglio continuare la strada intrapresa: ho ridotto l'addizionale comunale Irpef, tagliato Tasi, Tari, Imu e Imu sulle attività produttive. E ho cancellato l'ignobile tassa sull'ombra. Balzello assurdo: costava più la riscossione dell'incasso».

I sondaggi la danno in testa. Obiettivo è vincere al primo turno?

«Vincere e basta; anche al secondo turno va bene».

Non c'è il rischio che al ballottaggio Arturo Lorenzoni, candidato della sinistra-sinistra, faccia convergere i suoi voti sul piddino Sergio Giordani?

«Lorenzoni ha con sé i centri sociali. Voglio vederli votare un candidato come Giordani, imprenditore, ex patron del Padova Calcio ed ex presidente di Interporto».

A novembre venne sfiduciato da cinque consiglieri della sua maggioranza. Oggi, in parte, si ripresenta con gli stessi alleati. Normale?

«Non sono gli stessi. L'ex missino Maurizio Saia appoggia il candidato Pd: bella coerenza; come i due azzurri Manuel Bianzale e Carlo Pasqualetto: entrambi espulsi da Forza Italia».

Già, come vanno i rapporti con i forzisti?

«Adesso molto bene: il centrodestra unito vincerà».

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