I sondaggi sono chiari: appena 4 italiani su 10 credono nell'Ue. L'Italia si conferma così uno dei Paesi più euroscettici dopo il Regno Unito, che da oltre tre anni invoca l'uscita dall'Unione. La risposta al quesito che si domanda la ragione per cui il "bel Paese" non confida nell'Unione è semplice: la maggioranza degli italiani non si fida di Bruxelles, nemmeno dopo la nomina illustre della scorsa settimana che hanno portato David Sassoli alla presidenza del Parlamento europeo.
Il sondaggio dell'Eurobarometro pubblicato dal Parlamento Ue riportata infatti l'Italia come il Paese "più pessimista sui benefici dell'Unione". Solo il 42% degli italiani crede nell'Europa unita e nella sua missione nel presente e nel futuro, a confronto con una media media europea del 68%. La colpa, che i partiti di fermo credo europeista additano al populismo e alle paure promosse e propagandate dai leader della Lega e del M5s, sarebbe invece da considerarsi una radicata convinzione in molti italiani che già nel 2015, sotto il governo Renzi, affermavano per il 50% di non sentirsi "nemmeno europei". Allora solo il 33% era soddisfatto dell'Eu mentre il 63% non credeva in Bruxelles e non si sentiva "sufficientemente tutelato" dall'Europa e dalla tanto vituperata Troika. Sotto il governo Gentiloni, il 35% degli italiani parteggiava per l'Eu, guadagnando due punti percentuali sugli euroscettici, mentre un 25% credeva fermamente che far parte della Unione dannoso per l'Italia. Con l'avvento del governo pentastellato l'impennata dell'euroscetticismo ha dimostrato come in un referendum su modello "Brexit" solo il 44% degli italiani avrebbe espresso un voto favorevole al rimanere dentro l'Ue. Tali dati dimostrano dunque come sia la destra o la sinistra al governo, la sfiducia nelle istituzioni europee è ben radicata e quasi endemica in buona parte dell'Italia. La maggioranza degli italiani intervistati crede infatti che Bruxelles ci abbia abbandonati alla deriva e in balia dei nostri problemi, primo su tutti la crisi migratoria e la sua difficoltosa gestione.
A Bruxelles, dopo le recenti elezioni, ci si è limitati ad esultare per quel 68% che alle urne hanno dimostrato il loro entusiasmo e la loro fiducia per l'Unione, e ci si è astenuti dal comprendere le ragioni di così tanto euroscetticismo, tranquillizzati dal fatto che la famiglia europea degli scettici è solo la quinta forza politica all'interno dell'Europarlamento. Questa compagine ben radicata in molti paesi dell'Unione tuttavia non dovrebbe essere né trascurata né reputata come molti affermano irrilevante, dato che è proprio in forza del loro voto che probabilmente la tedesca Ursula Von der Leyen, il nome scelto dalla Merkel e da Macron, diverrà presidente della Commissione europea. Madame Von der Leyen è stata definita proprio da Orban come: "Un'opportunità per un'Europa forte che rispetti gli interessi nazionali".
In totale contrapposizione con la grande famiglia degli europeisti Verdi, dei socialdemocratici tedeschi, la sinistra belga e olandese, i laburisti britannici e i greci che hanno già reso noto che non le concederanno il proprio voto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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