Niente ballottaggio e pluricandidature, sì al premio di maggioranza. Ecco il "Consultellum 2" (o "Legalicum, come lo ha già ribattezzato Beppe Grillo), la nuova legge elettorale che esce dalle "ceneri" dell'Italicum, smontato in gran parte dalla sentenza odierna della Corte costituzionale.
La Consulta ha quindi accolto le questioni - sollevate dai tribunali di Torino, Perugia, Trieste e Genova - relative al turno di ballottaggio e alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. Entrambe le norme sono state dihiarate illegitime.
Rigettati invece i ricorsi contro il premio di maggioranza e quelli relativi a "tutte le altre questioni". Con questa legge, "suscettibile di immediata applicazione" a partire da oggi, il premio va a chi raggiunge almeno il 40% dei voti. Prima però sarà necessario riorganizzare l'intero sistema elettorale, ora formato da due leggi elettorali, una per la Camera - questa, appunto - e il "Consultellum" che già regola l'elezione al Senato.
Così, mentre c'è chi - dalla Lega Nord ai Cinque Stelle, passanto per Fratelli d'Italia - scalpita per andare al voto il prima possibile, qualcuno (come Forza Italia e molti dal centrosinistra) invita alla calma, sottolineando che così come sono le due leggi rischiano di portare a due maggioranze diverse tra i due rami del
Parlamento, condannando il Paese all'immobilismo. Le motivazioni della sentenza saranno depositate "entro un mese". E saranno probabilmente un punto di partenza per un dibattito parlamentare che possa "armonizzare" il sistema.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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