Una piccola trappola all'interno del ddl sicurezza in discussione in questi giorni a Montecitorio. Una trappola ben congegnata dai parlamentari di Azione per sparigliare le carte della maggioranza e far approvare un emendamento dedicato allo ius scholae. Da tempo, infatti, Carlo Calenda coltiva l'ambizione di guidare le danze su questa riforma della cittadinanza. E dimostrare che Forza Italia con la sua posizione potrebbe indebolire la coalizione che sostiene il governo Meloni. «Questo racconta la storia della politica - commenta Calenda -. FI non può far finta un giorno di essere un partito liberale e un altro giorno di essere la ruota di scorta della Meloni. Votare contro la sua stessa proposta è una follia».
A spiegare il perché la coalizione ha votato compattamente contro l'introduzione dell'emendamento ci ha pensato il deputato azzurro Paolo Emilio Russo. «È stata proprio Forza Italia a promuovere il dibattito sulla cittadinanza. Proprio per questo stiamo lavorando a un testo per riformare le norme sulla cittadinanza italiana, vogliamo semplificare le procedure, è un tema di democrazia e diritti non di sicurezza nazionale» puntualizza Russo. Liquidarla in un emendamento su un disegno di legge che si occupa di sicurezza non è la soluzione adatta secondo l'esponente azzurro. A vuoto ovviamente anche le proposte di emendamenti riguardanti più specificatamente lo ius soli presentate dal Pd. «La nostra contrarietà agli emendamenti all'articolo 9 è dunque di metodo e strumenti, ma anche, di merito- spiega il deputato di Forza Italia -. Larga parte delle proposte che stiamo votando, presentate dai partiti del centro sinistra e di tutta l'opposizione, richiamano lo ius soli, un principio che non condividiamo, che non trova il favore non solo degli italiani, stando ai sondaggi, ma di nessuno dei partiti che compongono oggi la maggioranza». Russo ha anche annunciato che il suo partito presenterà presto un progetto di legge ad hoc sulla cittadinanza e sullo ius scholae. «Sul quale possiamo ottenere - conclude - ampia convergenza.
Intanto 'Aula della Camera ha dato il via libera all'articolo 10 del ddl Sicurezza, che introduce il reato 634-bis: «occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altrui». La pena prevista è il carcere da due a sette anni. La norma dispone anche lo sgombero in tempi rapidi qualora l'immobile occupato sia l'unica abitazione effettiva del denunciante. Forza Italia ha poi ritirato il suo emendamento sulle detenute madri relativo all'articolo 15.
Al suo posto, tuttavia, è stato presentato dai relatori del provvedimento una modifica che prevede che, entro il 31 ottobre di ogni anno, il governo presenti al Parlamento una relazione sull'attuazione delle misure cautelari nei confronti delle donne incinte e delle madri di prole di età inferiore a tre anni.
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