L'ipotesi di mettere la fiducia sul provvedimento che regola la cittadinanza per gli stranieri sta mettendo a dura prova la tenuta della maggioranza. "Il Pd lavora sempre al fianco di Gentiloni, anche sulla legge per lo ius soli - commenta il vicepresidente dem, Maurizio Martina - per noi è una legge giusta, continuiamo a sostenerla con forza e coerenza". Ma le fibrillazioni sembrano allungare i tempi dell'iter della legge in Parlamento.
"La nostra richiesta di riflessione sullo ius soli è legata solo ed esclusivamente al buon senso. Abbiamo altre priorità da affrontare a partire dalla questione delle banche ai conti pubblici e al rilancio della nostra economia". Valentina Castaldini, portavoce nazionale di Alternativa Popolare, torna a schierarsi contro la fiducia richiesta dal Pd: "Dimostra la distanza siderale dagli italiani di un partito dilaniato da conflitti interni". Ieri il premier Paolo Gentiloni ha incontrato a Palazzo Chigi prima il ministro (e leader di Ap) Angelino Alfano, poi il capogruppo dei senatori Pd Luigi Zanda per sondare l'animo dei dei due principali partiti di governo. Dopo il colloquio, Zanda, pur dicendosi certo di portare a casa lo ius soli entro la pausa estiva, ha fatto una frenata sulla fiducia: "Per tutte le fasi di ciascun provvedimento è estremamente importante una verifica preventiva e molto attenta dei numeri".
A Palazzo Madama giovedì della prossima settimana in aula ci sarà ancora il decreto vaccini e, rispetto allo ius soli, hanno la precedenza anche i decreti sulle banche venete e sul Sud. Ma di rinvio in rinvio, non è escluso che si arrivi a dopo la pausa estiva. Di fronte a questa possibilità gioisce Matteo Salvini. "Pare che sullo ius soli, la cittadinanza italiana regalata in anticipo agli stranieri, il governo e il Pd siano in difficoltà e forse debbano rinviare la discussione". Gli unici a volere lo ius soli subito sono rimasti, insomma, i parlamentari di Articolo1-Mdp, pronti per una volta a votare con il Pd.
"Lo Ius soli è un'importante legge di civiltà che ha a che fare con la vita di troppi italiani che non vedono riconosciuti i propri diritti di cittadinanza - assicura il coordinatore nazionale Roberto Speranza - lo sosterremo in Parlamento con tutta la nostra forza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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