Kiev, altro raid in Russia: caos a Mosca

Nuovo attacco (con armi Usa) oltre confine. Polemica al Cremlino: "Disorganizzati"

Kiev, altro raid in Russia: caos a Mosca
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Dopo aver incassato il nulla osta da Washington e da altri alleati per utilizzare le armi occidentali contro determinati obiettivi militari situati in Russia, Kiev ha colpito gli oblast di Belgorod e di Kursk con missili Himars di produzione americana e droni MQ-9 Reaper, sempre made in Usa.

I potenti vettori sono entrati in azione nel Belgorod, annientando sistemi di difesa aerea nemici situati a circa 60 km dall'attuale linea del fronte, e a 80 km da Kharkiv. Il raid con armi Usa era stato anticipato su Facebook dalla vice ministra ucraina per la Reintegrazione dei territori occupati, Irina Vershchuk, poi confermato in giornata dal ministro della Difesa Umjerov. Quella di Kiev è stata la prima vera risposta all'offensiva transfrontaliera lanciata dalla Russia a metà del mese scorso contro la regione di Kharkiv, dove Mosca è riuscita ad aprire un nuovo fronte, suscitando preoccupazioni in Occidente.

I droni MQ-9 Reaper entrati in azione nel Kursk, al confine con la regione ucraina di Sumy, hanno colpito una colonna militare russa composta da 18 mezzi. Si tratta dello stesso tipo di velivolo che il 14 marzo 2023 venne abbattuto da un caccia Su-27 russo sul Mar Nero. Canali Telegram militari ucraini e russi hanno mostrato i filmati dell'assalto, senza tuttavia riferire il numero delle vittime. Il canale russo Dva Majora afferma che sono state colpite la testa e la coda della colonna per bloccarla, e poi gli altri mezzi. Un altro canale mostra un video dell'attacco con diversi mezzi in fiamme. L'episodio sta mettendo in cattiva luce il nuovo ministro della Difesa Belousov. L'erede di Shoigu è stato criticato per aver consentito di far viaggiare insieme un numero così alto di mezzi vicino alla frontiera, esponendoli ad attacchi nemici. Media russi anti-Putin scrivono che quanto accaduto a Kursk «è il risultato della disorganizzazione di Mosca, che si affida nella difesa dei confini a soldati di leva che non ricevono salari dignitosi e che non sanno cosa sia l'operazione speciale».

Dopo i fatti di Belgorod e Kursk, la Russia ha fatto sapere che verranno prese contromisure in maniera immediata. Il monito agli Stati Uniti su «errori di calcolo che potrebbero avere conseguenze fatali» è stato lanciato dal vice ministro degli Esteri Ryabkov, che ha denunciato un atteggiamento «irresponsabile» degli americani. Mentre il ministro degli Esteri Lavrov fa sapere che «ci sono indicazioni che la Francia abbia già schierato i suoi istruttori militari in Ucraina. Chiunque essi siano, membri delle forze armate o mercenari, sono sicuramente obiettivi legittimi per le nostre forze armate». C'è aria di escalation, e secondo il comandante in capo delle forze norvegesi, Eirik Kristoffersen, «la Nato ha due o tre anni al massimo per prepararsi a un attacco russo. Il che ci dà una finestra per ricostruire le nostre forze e le nostre scorte mentre sosteniamo Kiev».

Lontano dal campo, mentre Zelensky (che ritiene le prossime settimane decisive per la guerra) venerdì sarà ricevuto da Macron all'Eliseo, il Cremlino raddoppia le misure di sicurezza per Putin.

Sul campo invece il gruppo Nord continua ad avanzare in profondità nel Kharkiv. Ieri ha sconfitto gli ucraini negli insediamenti di Stepovaya Novoselovka e Boguslavka, lanciando anche tre attacchi su Vovchansk con bombe aeree guidate. A Kupyansk, 90 km più a Sud, l'aviazione di Mosca ha costretto i soldati di Kiev ad arretrare.

Problemi anche nel Donetsk. Secondo Flightradar24, un drone da ricognizione americano, decollato dalla base Usa di Catania, ha occupato lo spazio aereo sul Mar Nero a ridosso della Crimea, prima di essere intercettato da jet russi.

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