L’associazione Coscioni: "Renzi bocciato sulla ricerca"

I governi di sinistra non hanno brillato per il sostegno al settore della ricerca

L’associazione Coscioni: "Renzi bocciato sulla ricerca"

Candidare uno scienziato non compensa il poco interesse dimostrato dal Pd di Matteo Renzi per la scienza e la ricerca. L’Associazione Luca Coscioni (fondata da Luca affetto da sclerosi laterale amiotrofica e scomparso nel 2006) si è sempre battuta strenuamente perché non venissero posti limiti alla ricerca scientifica, in particolare quella sulle cellule staminali embrionali. Ora Renzi ha promesso che nel collegio dove si presenterà, Luigi Di Maio, candidato premier dei Cinquestelle, ha intenzione di indicare uno scienziato, un giovane ricercatore perché, ha spiegato «noi siamo dalla parte della scienza, non delle bufale, delle scie chimiche e del no ai vaccini».

Ma l’obbligo ai vaccini e l’eventuale candidatura di un giovane scienziato non bastano certo a coprire le palesi mancanze dei governi di sinistra che non hanno brillato per il sostegno al settore della ricerca, denunciano Filomena Gallo e Marco Cappato segretario e tesoriere dell’Associazione. Sono richieste molto puntuali e concrete quelle rivolte dall’Associazione a Renzi. Occorre prima di tutto rinnovare il Comitato Nazionale di Bioetica scaduto lo scorso settembre. Un rinnovo che deve essere anche un’occasione di cambiamento per introdurre criteri di nomina più trasparenti, ridurre il numero dei membri a 12 più il Presidente e definirne i compiti in modo più specifico. E l’Associazione ha anche due nomi da suggerire per il prossimo cCmitato Marco Gentili, malato di sclerosi laterale amiotrofica, e la bioeticista Chiara Lalli. Si chiede poi al governo di includere anche le Università al concorso per i bandi europei sulle malattie rare che al momento sono riservati solo agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Poi la battaglia di sempre, quella per la riforma della Legge 40, già profondamente cambiata a colpi di sentenze ma non abbastanza. L’Associazione vuole vedere cancellato l’ultimo divieto della legge 40 che impedisce di destinare gli embrioni alla ricerca. Solo l’Italia, dicono Cappato e Gallo, «resta esclusa dalla possibilità di favorire la donazione gratuita e solidale alla ricerca degli embrioni non idonei per una gravidanza».

Gli embrioni non utilizzati sono conservati presso i centri di procreazione medicalmente assistita senza alcuna destinazione poiché la Legge 40 ne vieta sia la distruzione sia l’uso per la ricerca scientifica. Gli embrioni «abbandonati» sono migliaia, le ultime stime parlavano di circa 10.000 crioconservati e non utilizzati. Per questo l’Associazione Coscioni chiede di destinarli alla ricerca.

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