"L'abbraccio con Silvio. È soddisfatto del voto e ci ha dato i compiti"

Il coordinatore Fi ha incontrato Berlusconi al San Raffaele: "Un leone pieno di progetti"

"L'abbraccio con Silvio. È soddisfatto del voto e ci ha dato i compiti"
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È sera quando Antonio Tajani arriva in volo da Roma a Milano e la sua auto blu punta dritto al San Raffaele. Il vicepremier e ministro degli Esteri in questo lungo mese e mezzo di ricovero di Silvio Berlusconi nell'ospedale milanese è stato in costante contatto con lui, anche quando era in terapia intensiva e ancor più quando è passato in reparto. Ma è la prima volta che incontra faccia a faccia il suo leader e grande amico, con il quale ha fondato Forza Italia 29 anni fa. E il giorno dopo il voto amministrativo tra i due c'è molto da commentare e la situazione politica da analizzare, anche dopo la visita di 3 giorni fa degli alleati del centrodestra di governo, la premier di FdI Giorgia Meloni e il ministro della Lega Matteo Salvini. Esce dal San Raffaele quasi due ore dopo e riusciamo a parlarci prima che salga sull'aereo che deve riportarlo nella capitale.

Ministro, come ha trovato Berlusconi?

«Era in forma, attivo, pronto a lavorare, pieno di idee, scrive, progetta, insomma un leone. Ci siamo salutati con un lungo abbraccio. La sua energia e forza di volontà sono contagiose. Sono davvero felice, perchè Fi ha ritrovato il suo leader pienamente operativo, la convalescenza mi pare gli consenta di partecipare alla vita del partito e del Paese senza problemi. Non è stata una visita di cortesia e non abbiamo fatto chiacchiere di circostanza di fronte al te con pasticcini, ci siamo seduti al tavolo di lavoro e avevamo molto da dirci. Abbiamo parlato del partito, del sostegno al governo, della situazione politica...».

Avete commentato i primi risultati del voto amministrativo con questo risultato di 4 a 2, per i capoluoghi al centrodestra e al centrosinistra?

«Sì, certo. Gli ho portato i dati, lui già era informatissimo, ma mi ha chiesto altri documenti, abbiamo fatto insieme una disamina. E ci ha dato i compiti a casa».

Al primo turno il centrodestra sembra continuare sull'onda della vittoria. È troppo presto per festeggiare?

«Forza Italia è molto soddisfatta del risultato elettorale. Il centrodestra ha vinto al primo turno in importanti grandi comuni ma anche in tanti piccoli e medi. Ora bisogna dare il massimo».

I ballottaggi, con 7 capoluoghi interessati, potrebbero riservare sorprese?

«Il presidente ha molto insistito sull'impegno per i ballottaggi, ha detto che è importante che tutti i nostri vadano a votare e abbiamo concordato un'azione per spingere gli elettori ad impegnarsi al secondo turno, per impedire che si regali la vittoria a sinistra in città che possiamo conquistare, come Ancona e Brindisi, due realtà di peso finora governate dalla sinistra. Bisogna vincere ai ballottaggi e abbiamo notato che la sinistra addirittura a Terni non è riuscita ad arrivarci. Lavoriamo anche per confermare la guida del centrodestra nelle più importanti città della Toscana dove si è votato».

Forza Italia, in particolare, come va secondo questi primi risultati?

«Complessivamente bene, il giudizio è positivo e ai voti azzurri bisognerebbe aggiungere quelli di tante liste civiche che di fatto fanno capo a noi. Abbiamo vinto in tanti comuni piccoli, abbiamo scelto candidati giusti, in Puglia siamo sopra il 12 pro cento. Un altro esempio significativo: in Campania, in 9 grandi città, Fi è il primo partito della regione. Infatti, ha ottenuto la percentuale media più alta nei comuni con più di 15 mila abitanti, pari a circa il 12 per cento e ha raggiunto picchi a San Felice a Cancello (28,4 per cento) e a Ottaviano (18,3 per cento)».

La vera prova sarà quella delle Europee dell'anno prossimo, come ci si sta preparando?

«Ecco, appunto, con Berlusconi dopo le amministrative abbiamo parlato per mezz'ora di questo. Lui è già al lavoro, ha una serie di progetti, una strategia in testa per rafforzare Fi. Mi ha detto che dobbiamo individuare i candidati giusti, essere sempre di più il punto di riferimento per l'Italia che lavora e che produce».

Chi c'era con voi?

«Marta (Fascina, ndr) e alcuni dei figli».

Avete parlato anche di politica estera? Lei ha detto che senza la pace tra Ucraina e Russia, senza un accordo sul grano, arriverà una nuova ondata di migranti.

«Si abbiamo parlato anche della pace

giusta che l'Ucraina deve ottenere dalla Russia che l'ha invasa. Berlusconi è uomo di pace e Putin ha sbagliato. Abbiamo ora 2 priorità: la zona franca attorno alla centrale di Zaporizhzhia e il corridoio verde per il grano».

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