Ladro ucciso, Renzi frena: "Il pensionato non è un eroe"

Il centrodestra al fianco del pensionato che ha sparato al ladro per legittima difesa. Ma Renzi attacca: "Quando la magistratura indaga la politica deve tacere". E invita a non strumentalizzare: "Il tema non va affrontato sull'onda dell’emozione"

Ladro ucciso, Renzi frena: "Il pensionato non è un eroe"

Quello di Francesco Sicignano è un dramma. Quest'anno è stato derubato ben quattro volte. Malviventi hanno violato casa sua e gli hanno portato via tutto quello che gli è stato possibile. L'ultima volta, però, quando si è trovato un ladro che gli andava contro, non ci ha pensato su due volte e ha sparato. Il colpo ha ammazzato un albanese che era stato espulso dal nostro Paese ma che nel giro di poco tempo vi era rientrato illegalmente. Un dramma, appunto. A cui ci ha messo il carico da novanta la giustizia italiana che ha indagato il povero pensionato di 65 anni per omicidio volontario. Il caso è così diventato politico. Col centrodestra schierato al fianco della vittima e la sinistra subito pronta a tutelare il ladro. A Otto e mezzo Matteo Renzi haa subito messo in chiaro da che parte sta: "È un errore fare del pensionato un eroe".

La posizione del premier è netta. Senza dirlo mai, il suo obiettivo è colpire la Lega Nord e, più in generale, il centrodestra. Che nelle ultime non sono solo scesi al fianco di Sicignano ma che gli hanno messo a disposizione i soldi necessari a sostenere il processo, se mai ci sarà. "Rispetto alla sicurezza saremo sempre in prima linea ma senza strumentalizzare - mette in chiaro Renzi - se c’è un tema di norme sulla legittima difesa si può discutere con il buonsenso perché stiamo parlando di una dinamica molto complessa da non affrontare sull’onda dell’emozione". Per farlo bisognerebbe, però, sapere scindere chi è la vittima e chi l'aggressore. La procura ha già deciso. E sta facendo di tutto per trasformare il pensionato che ha sparato per difendersi in un assassino. Le indagini sembrano tendere proprio a questo teorema. Quando, invece, è stato il ladro a entrare in casa sua per derubarlo. Per il premier, invece, "Fare del pensionato un eroe penso sia un errore innanzitutto per la persona e per le dinamiche che non sono chiare". E, ai microfoni di Otto e mezzo, sentenzia: "Chi si trova in casa qualcuno ha una reazione comprensibile ma il codice dice ci deve essere proporzionalità". Quindi chiede alla poltica di fare un passo indietro: "Quando la magistratura indaga la politica deve tacere".

Matteo Salvini non cambia posizione. Anzi, non arretra di un solo millimetro. E ricorda al premier che l'Italia ha già pianto "troppi tabaccai, gioiellieri, tassisti, due anziani di Palagonia massacrati a botte e violentati". "Se si è difeso ha fatto bene!, ha detto ai microfoni di Matrix. Il leader della Lega Nord ci tiene, però, a far presente che "una morte è sempre una sconfitta".

"Ma se per elevare la mia statura morale devo dire che mi dispiace per quel rapinatore: no, non lo dico - conclude - la politica deve risolvere questi problemi. Mi sarebbe dispiaciuto molto di più piangere il pensionato massacrato. Il ragazzo era clandestino. Doveva essere espulso invece era qui".

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