L'agente del Beccaria: "L'arresto è stato un sollievo"

Il racconto al gip: "Non sapevo cosa fare, nessuna preparazione né comandi dall'alto". Le botte ai detenuti problematici

L'agente del Beccaria: "L'arresto è stato un sollievo"
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«Non sapevo cosa fare (mentre i colleghi pestavano i detenuti, ndr)». E poi: «Sapevo di essere ripreso dalla telecamera quando agivo, ma volevo finisse... per me l'arresto è stato un sollievo». Parlano gli agenti arrestati a Milano per i pestaggi e le torture sui reclusi del carcere minorile Beccaria. Ieri il gip Stefania Donadeo ha finito gli interrogatori di quelli che sono finiti i cella.

L'inchiesta dei pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena e dell'aggiunto Letizia Mannella ha portato all'arresto di 13 agenti e alla sospensione dal servizio di altri otto. Sono accusati a vario titolo di lesioni, tortura e falso. Sono quasi tutti nati al Sud, alcuni anche molto giovani, arrivati a Milano per lavorare nell'Ipm. Alcuni degli interrogati non hanno risposto alle domande del giudice, mentre altri hanno ammesso i fatti ma hanno anche cercato di spiegare il burnout dovuto alle condizioni di lavoro, senza riposi, ferie o straordinari riconosciuti. «Non sapevo cosa fare», avrebbe sussurrato un agente in lacrime, accusato di aver assistito alle aggressioni ai ragazzi reclusi senza fare nulla. E le manette sarebbero state «un sollievo» per un altro indagato che risponde di tortura. Per gran parte degli arrestati gli avvocati hanno chiesto misure alternative al carcere. Ma c'è anche chi, per vergogna, non ha chiesto i domiciliari a casa dei genitori. Quasi tutti hanno denunciato assenza di formazione nel trattare con i minori e mancanza di comandi dall'alto. Alcuni poi hanno parlato di «ragazzi» e «detenuti problematici» nei cui confronti sarebbero stati messi in atto «interventi contenitivi». Hanno detto di essere stati «sbattuti» al Beccaria e «abbandonati» a se stessi, costretti a lavorare con «turni massacranti». Lo stesso avevano dichiarato i colleghi interrogati per primi dal gip.

La prossima settimana il giudice interrogherà gli agenti

sospesi, a cominciare dall'ex comandante Francesco Ferone che avrebbe coperto gli abusi ed è indagato per falso. Risultano indagate inoltre per condotte omissive due ex direttrici, Maria Vittoria Menenti e Cosima Buccoliero.

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