Un'assemblea convocata «con urgenza» (relativa, visto che la convocazione è di venerdì, e l'appuntamento è per martedì 5) dalla giunta esecutiva dell'Anm emiliano-romagnola. Per manifestare solidarietà ai giudici bolognesi che, secondo l'Associazione nazionale magistrati (alla conferenza stampa ci sarà anche il presidente nazionale, Giuseppe Santalucia, nella foto), sarebbero stati messi nel mirino per una sentenza sgradita al governo, con tanto di «vita privata» passata al setaccio. Un punto sul quale anche il presidente del Tribunale di Bologna, Pasquale Liccardo, ci ha tenuto a dire la sua, intervenendo per criticare in particolare gli articoli al riguardo di Marco Gattuso - cioè il presidente della sezione immigrazione del tribunale del capoluogo emiliano che qualche giorno fa ha rinviato alla Corte europea di giustizia il Dl sui Paesi di origine sicuri - in quanto sarebbe stata violata la sua vita privata.
Violazione che, almeno parlando per questo quotidiano (o forse house organ, per usare l'arguta e spiritosissima definizione di Santalucia) certamente non è avvenuta, essendosi il Giornale limitato a raccontare quello che lo stesso magistrato bolognese, da anni, racconta volentieri e benissimo da sé: ossia le sue battaglie per i diritti omosessuali, la sua difesa di una pratica divisiva anche all'interno della sinistra - come la Gpa e, in una parola, la sua vita da attivista non privata ma decisamente, apertamente pubblica, vissuta così tanto alla luce del sole che Gattuso ha deciso di fondare anche una rivista web specializzata nei temi del diritto di famiglia e delle questioni di genere, collaborandovi attivamente. Tutto, ovviamente, è stato raccolto agevolmente da fonti aperte, come pure la «lezione» in cui Gattuso anticipava di 15 mesi alcuni dei contenuti riservati nella decisione della sua sezione immigrazione, un particolare che somiglia più a una notizia che a una violazione di qualsiasi genere della sua vita.
Ma tant'è. In tempi di scontri tra poteri, c'è sempre chi preferisce evocare olio di ricino e manganelli per replicare a quanti, dall'altra parte, lamentano una indebita invasione di campo.
E così l'occasione delle nuove polemiche sorte sull'asse governo-magistratura in combinato disposto con il presunto «setaccio mediatico» nella vita delle toghe, viene colta con la già citata urgenza dall'organismo rappresentativo della categoria per un'assemblea pubblica, «aperta a tutti i cittadini e alla stampa», con appuntamento alle 16 di dopodomani presso il tribunale penale di Bologna. Un'occasione per spiegare dove, come e da chi è stata violata la privacy, e magari parlare anche di quel curioso copia-incolla tra lezione e sentenza.
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