Berlusconi alla Ue: "Ora esercito e difesa comuni"

Il Cav sprona l'Unione europea a dotarsi di un'unica politica estera: "Forza Italia ha sempre lavorato per l'unità dell'Occidente e per la difesa della libertà e della democrazia"

Berlusconi alla Ue: "Ora esercito e difesa comuni"

Da parte di Silvio Berlusconi arriva l'ennesimo appello all'Unione europea, spronata a dotarsi di un esercito e di una difesa comuni. Il Cavaliere ha ribadito la necessità di poter contare su un'unica politica estera, oltre che ad avere un ruolo da assoluto protagonista nell'ambito dell'Alleanza Atlantica. L'ex presidente del Consiglio, intervenuto sul proprio profilo Facebook attraverso un post, ha ricordato che Forza Italia "ha sempre lavorato per l'unità dell'Occidente e per la difesa della libertà e della democrazia".

Il Cav ha inoltre ribadito che il partito azzurro da tempo sostiene che l'Europa debba dotarsi "finalmente di un'unica politica estera". Berlusconi ha chiesto all'Unione europea di "fare la sua parte con un esercito e una difesa comuni", oltre che invitarla a muoversi in tutte le direzioni necessarie per rivestire l'importante profilo da "protagonista di una forte Alleanza Atlantica".

Il tema della costituzione di un esercito europeo è tornato ancora una volta in auge soprattutto alla luce dei conflitti tra Ucraina e Russia: l'operazione militare di Vladimir Putin ha compattato l'Ue nel rispondere con una serie di forti sanzioni, portando gli Stati membri a prendere in forte considerazione la possibilità di una difesa comune. Il che potrebbe rivelarsi come l'occasione giusta per vedere arrivare a compimento quell'obiettivo che da anni Forza Italia ha tracciato.

L'Unione europea nel vertice di Versailles ha deciso di investire "di più e meglio" nelle capacità di difesa e tecnologie innovative, aumentando sostanzialmente le spese per la difesa. Si è aperto così lo spiraglio per un esercito europeo. Non va dimenticato che il governo italiano si è impegnato ad avviare un incremento delle spese per la difesa verso il traguardo del 2% del Pil. Un messaggio che lancia chiari segnali verso maggiori investimenti nel comparto Difesa.

Non si tratterà solo di fornire ulteriori risorse alle Forze Armate, ma anche di far passare una presa di posizione importante per quanto riguarda il dibattito che si sta tenendo sull'esercito europeo.

In tal senso si è espresso il Generale Claudio Graziano, a capo del Comitato militare dell'Unione europea: "Quando sarà operativo il progetto? Entro il 2025 avrà la piena capacità operativa e consentirà il rapido impiego di una capacità militare multinazionale (Eu rapid deployment capacity) di natura interforze, di 5.000 unità, dotata di assetti navali e aerei necessari non solo per il trasporto, il supporto e l’appoggio, ma anche per la condotta di attività operative, anche in ambienti non permissivi".

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