L'aragosta del Maine nel mirino ambientalista. Ma scoppia la rivolta dell'industria della pesca

Attacco di "Seafood Watch". La governatrice Mills: "Attivismo sconsiderato"

L'aragosta del Maine nel mirino ambientalista. Ma scoppia la rivolta dell'industria della pesca

Gli ambientalisti fanno finire l'aragosta del Maine nella «lista nera» e scatenano una rivolta. La bufera è scoppiata dopo che l'organizzazione Seafood Watch, che stila un elenco sui prodotti ittici sostenibili, ha inserito tra quelli da evitare il pregiato crostaceo, da decenni fulcro dell'economia di pesce dello stato americano. Secondo il gruppo con sede al Monterey Bay Aquarium, in California, le aragoste rappresentano un rischio eccessivo per i rari esemplari di balene del Nord Atlantico (ne sono rimasti poco piu' di 300) a causa delle reti utilizzate per cacciarle. I cetacei, spiega, possono essere feriti o anche uccisi se rimangono impigliati nell'ingranaggio collegato alle reti sul fondo dell'oceano. La pesca con lenze verticali, sottolinea Seafood Watch, «rappresenta un rischio per le specie sovrasfruttate o a rischio, comprese le balene franche del Nord Atlantico in via di estinzione».

Migliaia di aziende utilizzano i consigli del gruppo per informare sulle decisioni di acquisto, e molte si sono impegnate a evitare qualsiasi articolo che compaia nella lista dei pesci da evitare. In diversi ristoranti del Maine, così, le aragoste sono già scomparse dai menù, e dopo l'annuncio anche Blue Apron e Hello Fresh, leader del settore dei rivenditori di kit per pasto, hanno affermato che la elimineranno dalle loro offerte. I membri dell'industria di pesca dell'aragosta hanno invece respinto la valutazione di Seafood Watch: Patrice McCarron, direttore esecutivo della Maine Lobstermen's Association, ha affermato che non c'è stata alcuna interazione documentata con una balena in quasi due decenni. «L'aragosta è una delle attività di pesca più sostenibili al mondo grazie alle pratiche di gestione efficaci tramandate da generazioni, che includono protezioni rigorose», ha assicurato McCarron. Per l'economia dello stato del New England si tratta di un fatto molto grave, e per questo pure i politici del Maine sono scesi in campo.

La governatrice Janet Mills, i senatori Angus King e Susan Collins e i deputati Chellie Pingree e Jared Golden hanno infatti esortato Seafood Watch a cambiare la sua decisione, sottolineando che l'organizzazione non ha presentato prove sufficienti dei pericoli causati dalla pesca dell'aragosta. «La recente decisione di far finire il crostaceo nella lista nera con scarse prove dell'impatto sulle balene franche è un atto di attivismo sconsiderato che infliggerà conseguenze negative sostanziali nel mondo reale, a un'industria importante e iconica del Maine», hanno affermato in un comunicato congiunto. «In un'aula di tribunale c'è bisogno di avere delle prove prima di condannare qualcuno per un crimine - hanno aggiunto - mentre voi state cercando di condannare le aragoste del Maine con congetture e supposizioni invece di fatti concreti. I fatti pubblicamente disponibili confutano questa azione aggressiva che avrà un impatto sui mezzi di sussistenza di migliaia di persone e chiariscono che dovreste immediatamente annullare questa designazione irresponsabile».

I politici, insomma, sostengono che non ci sono evidenze sufficienti per concludere che le lenze utilizzate per pescare le aragoste danneggiano specificamente le balene franche del Nord Atlantico. Oltre questo, i pescatori di aragoste hanno già adottato misure per ridurre il rischio che le lenze verticali rappresentano per le balene.

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