Non ha né il carisma né i modi dell'uomo di polso, di quello che si infila gli stivaloni di gomma e inizia a spalare fango per aiutare gli alluvionati. Armin Laschet ha fatto bene a non modificare la propria immagine di uomo riflessivo nelle ore della peggiore catastrofe naturale che abbia colpito la Germania a memoria d'uomo. Eppure il mite Armin, presidente del Land Nord Reno-Vestfalia e candidato cancelliere del fronte moderato già guidato da Angela Merkel, ha commesso un errore forse anche peggiore. Per alcuni momenti si è dimenticato del suo ruolo di uomo pubblico, di delfino della cancelleria e di responsabile della sicurezza di oltre 17 milioni di renani. Mentre il presidente federale Frank-Walter Steinmeier commemorava sabato le vittime dell'alluvione a Erftstadt, la città dell'immensa voragine che ha inghiottito cose, case e persone, le telecamere hanno inquadrato Laschet che sullo sfondo rideva di gusto con altri dignitari. Un pericoloso passo falso per l'uomo che fra 70 giorni vuole portare la Cdu e i fratelli bavaresi della Csu alla vittoria alle elezioni per il rinnovo del Bundestag. «Ringrazio il presidente federale per la sua visita. Ci preoccupiamo profondamente del destino delle persone colpite, e mi rammarico ancora di più dell'impressione che è stata creata durante una conversazione. È stato inappropriato e mi dispiace», è corso ai ripari Laschet su Twitter. Il suo errore stride con le foto serie del candidato cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, anche lui presente sui luoghi del disastro nei giorni scorsi, e con il contegno riservato della candidata dei Verdi tedeschi, Annalena Baerbock, ben attenta a non speculare sulle disgrazie altrui per guadagnare consenso. È presto per dire se l'errore di Laschet peserà sulla sua fortuna elettorale: il cancelliere tedesco non è scelto direttamente dagli elettori e al momento la Cdu del politico renano è prima nei sondaggi con il 28-30 per cento dei consensi (molto meno di quanto il partito raccoglieva con Merkel), a grande distanze da socialdemocratici (15-17) e Verdi (18-20). Eppure su Laschet pesa un'aggravante di tipo storico: nel 2002 il candidato cancelliere dei moderati era il cristiano sociale Edmund Stoiber. Per molte settimane il politico bavarese aveva superato nei sondaggi il cancelliere uscente, il socialdemocratico Gerhard Schröder. Questi però recuperò consensi e vinse le elezioni di fine settembre grazie alla sua buona gestione delle alluvioni che avevano colpito la Sassonia ad agosto di quell'anno.
Schröder si impegnò con determinazione alla soluzione dell'emergenza dimostrando agli elettori di essere l'uomo da scegliere rispetto a uno Stoiber che rimase più freddino. Nessuno dei due si fece certo fotografe o filmare con il sorriso sulla bocca davanti a un teatro di morte e distruzione. Schröder vinse le elezioni con un margine di 6mila voti.
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