L'autogol della sinistra: così il centrodestra vince a valanga

La coalizione di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia viagga spedita verso la vittoria alle prossime elezioni: con le regole attuali avrebbe molti eletti in più del centrosinistra

L'autogol della sinistra: così il centrodestra vince a valanga

La sinistra le sta provando tutte per cercare di arginare la vittoria del centrodestra alle prossime elezioni politiche: il campo largo, il nuovo Ulivo, il fronte allargo, il sistema proporzionale. Puntuali però arrivano sferzate alla galassia rossa: da una parte l'accozzaglia di partiti è in salita; dall'altra neanche una nuova legge elettorale sembrerebbe essere in grado di evitare il trionfo della coalizione di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Che invece viaggia ben spedita verso la vittoria.

Centrodestra a valanga

Parla chiaro lo scenario descritto su La Stampa dalla sondaggista Alessandra Ghisleri di Euromedia Research. Cosa accadrebbe se si votasse ora con l'attuale legge elettorale? La maggioranza dei seggi andrebbe al centrodestra compatto: se Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si presentassero uniti alle consultazioni, la coalizione potrebbe vantare ben 206 onorevoli alla Camera e 103 al Senato. Nello specifico Fratelli d'Italia, nonostante il taglio dei parlamentari, si avvantaggerebbe di 69 deputati e 33 senatori.

Quadro ben diverso per il centrosinistra che - con un'alleanza tra Partito democratico, Movimento 5 Stelle e alcuni partiti della sinistra italiana - raccoglierebbe 170 seggi alla Camera e 84 al Senato. Azione di Carlo Calenda con +Europa si potrebbe aggiudicare 22 seggi alla Camera e 11 al Senato, mentre alle minoranze linguistiche andrebbero 4 seggi. Numeri assai negativi per il Movimento 5 Stelle: i grillini rischiano di perdere 257 deputati rispetto alle elezioni del 2018. Un'emorragia non solo di elettori ma anche di eletti in Parlamento.

Un altro scenario riguarda una legge elettorale proporzionale con sbarramento al 4% senza premio di maggioranza. In tal caso, al netto delle rappresentanze linguistiche, solo sei partiti riuscirebbero a passare e per il centrodestra si potrebbe delineare la seguente situazione: la coalizione in somma raggiungerebbe 218 deputati alla Camera e 109 al Senato.

Un nuovo sistema?

Nelle ultime ore è circolata l'ipotesi di un sistema proporzionale prevedendo però un premio di governabilità alla coalizione che supera una certa soglia, come ad esempio il 40%. Bisognerà discutere anche della soglia di sbarramento per accedere al riparto dei seggi (3% come nel Rosatellum o 4%, ma non più bassa). Il che riprende una vecchia proposta di Ignazio La Russa. "Accettabile, del resto era la mia proposta. Ma, in certe cose, sai da dove parti e non sai dove arrivi. Noi non ci fidiamo", ha però specificato il senatore di FdI.

Lente di ingrandimento sui collegi uninominali: come scrive Adalberto Signore su ilGiornale in edicola oggi, quei 221 stanno creando agitazione tra partiti e parlamentari che cercano una riconferma in occasione delle prossime elezioni. A dicembre andranno aggiornati con il censimento 2021. I ritocchi potrebbero essere più impegnativi per le Regioni più ampie. Ad esempio chi lavora al dossier è convinto che balli un collegio tra Lazio e Toscana.

Il tracollo del M5S

Interessanti anche le stime Ipsos per il Corriere della Sera, che mettono in evidenza come il Movimento 5 Stelle abbia alimentato in maniera notevole il bacino dell'astensione.

I grillini hanno perso più della metà degli elettori rispetto alle elezioni delle Europee che si sono tenute a maggio 2019: oggi propendono per l'astensione (23,6%), per Fratelli d'Italia (5,9%), per il Partito democratico (5,4%), per Italexit di Gianluigi Paragone (4,3%), per la Lega (2,2%) e per Forza Italia (2%).

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