Lavoro, la minoranza Pd presenta 7 emendamenti. Ncd: "Non li voteremo mai"

40 senatori democratici firmano gli emendamenti. De Benedetti: "L'articolo 18 è un problema minore"

Matteo Renzi al Senato
Matteo Renzi al Senato

Sette emendamenti per migliorare la delega sul lavoro saranno presentati oggi dalle minoranza del PD al Senato. "Non è in discussione l’impianto della delega", ha spiegato la senatrice Cecilia Guerra, aggiungendo che "gli emendamenti sono contributi costruttivi nel merito per migliorare il provvedimento, non sono emendamenti ideologici".

Alla domanda se la minoranza del Pd voterà la legge delega anche se non recepisse gli emendamenti, la senatrice Guerra ha risposto: "Gli aut-aut non sono nel nostro spirito".

"Non sono una valanga di emendamenti, non vogliamo conflitti né facciamo agguati", ha aggiunto il senatore Federico Fornaro. Al momento, in calce ai sette emendamenti ci sono da 28 a 38 firme di senatori del Pd, ma la scadenza per la presentazion è fissata alle 19.00 di oggi. In totale i senatori democratici sono 109.

Il contratto a tempo indeterminato deve costare di più e ci deve essere questa indicazione nella delega sul lavoro. Questo il contenuto di un emendamento delle minoranze del Pd (area riformista, sinistra dem, civatiani). Un altro prevede invece la piena tutela dell'articolo 18 per tutti i neoassunti dopo i primi tre anni di contratto a tutele crescenti e un altro ancora che la possibilità di cambiare le mansioni di un lavoratore, in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale, vada definita sulla base di "parametri oggettivi" e comunque necessiti di un accordo tra le parti, con una previsione a livello di contrattazione collettiva, anche aziendale.

Un incontro con la maggioranza Pd per formulare un documento unitario da portare in direzione: è la richiesta che arriva dalla sinistra del partito, e non solo, alla maggioranza renziana. Al termine di una riunione a Montecitorio, la minoranza interna avverte: non si pensi di andare in direzione a chiedere un voto a maggioranza e, magari, utilizzare provvedimenti disciplinari per far valere la disciplina di partito, spiega Alfredo D’Attorre.

Intanto Ncd avverte: "Gli emendamenti presentati dalla minoranza del Pd sono irricevibili per chi voglia riformare il mercato del lavoro - dichiara Maurizio Sacconi, capogruppo Ncd al Senato e presidente della commissione Lavoro a palazzo Madama, aggiungendo che "ne emerge una visione vecchia e ideologica perché fondata sul persistente pregiudizio nei confronti dell’impresa. Noi non li voteremo mai".

Sull'articolo 18 si è espresso anche l'Ingegnere Carlo De Benedetti: "È un problema minore rispetto ai problemi drammatici di questo paese. È stato storicamente importante ma nelle condizioni in cui è l’Italia oggi che sono

538em;">preoccupanti, fermarsi a parlare di articolo 18 è un problema minore, capisco lo spirito dei molti che sono ci sono affezionati. Se guardo l’economia dell’Italia la considero disastrosa da diverso tempo".

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