L'editore Panini: «Il disegno circolato in rete era solo un'ipotesi creativa...» Ma la tesi non convince i lettori

Ieri mattina ci siamo fiondati in edicola per comprare il numero 3089 di Topolino .

Già sapevamo che non avremmo trovato in copertina il disegno pro Charlie Hebdo pubblicato, improvvidamente, nei giorni scorsi sulla pagina Facebook ufficiale del settimanale italiano.

Eravamo altresì al corrente che l'immagine di Pippo reporter con cappello, targhetta press e macchina fotografica a tracolla aveva già rimpiazzato il disegno del popolo Disney solidale con le vittime dell'attentato di Parigi in difesa della libertà di satira. Si trattava di una copertina nella quale Topolino e Paperino, con una matita in mano, erano circondati dai personaggi più disparati, di diverse etnie e nazionalità.

Un'idea che sul web aveva subito riscosso moltissimi consensi. Poi, dai vertici Disney, è arrivata la retromarcia. Un cambio in corsa che nei giorni scorsi ha innescato polemiche ( gulp ) non solo tra i lettori, ma anche all'interno della stessa redazione «topoliniana». Tanto che la Panini Comics, casa editrice del settimanale, alla vigilia del numero di ieri, è stata costretta a diramare un comunicato - alquanto contorto - nel tentativo di spiegare l'incidente diplomatico: «La copertina del settimanale Topolino , circolata in questi giorni in Rete sui principali siti di informazione e attribuita all'uscita n.3089 del 4 febbraio 2015, non corrisponde all'immagine definitiva selezionata tra una serie di creatività preparate all'uopo di cui l'immagine divulgata faceva parte. Il numero in oggetto, infatti, si presenterà nelle edicole con una creatività differente. La scelta di non pubblicare la creatività erroneamente circolarizzata è stata determinata dalle modalità di utilizzo dei personaggi del settimanale».

Linguaggio piuttosto oscuro - converrete con noi - non solo per i cittadini di Paperopoli, ma anche per il resto degli italiani. Per questo, sul Topolino uscito ieri, confidavamo in una nota più chiara da parte della direttrice Valentina De Poli; la quale invece, nel suo editoriale, si è ben guardata dall'affrontare l'argomento. Argomento che al contrario è stato dibattuto non poco in redazione, dove non sono mancate le telefonate dei fan a caccia di «chiarimenti».

A tutti gli interlocutori i colleghi di Topolino hanno dato la stessa versione ufficiale: «Quella dedicata a Charlie Hebdo non è mai stata la copertina ufficiale, ma solo una delle diverse bozze che vengono normalmente preparate e tra le quali poi si sceglie la versione definitiva». Peccato che solo in questa occasione la «bozza» sia finita sui social che, colti tutti dal medesimo «abbaglio», l'hanno descritta come la «copertina del prossimo numero di Topolino ».

Le spie che frequentano il commissario Basettoni sospettano che l'ordine di sostituire la copertina fumettically scorrect pro Charlie con quella decisamente più innocua di Pippo reporter , sia venuto dall'alto: per

la precisione da un palazzo a Burbank, in California, casualmente sede della Walt Disney Company.

Lì, all'ingresso, spicca la frase: If you can dream it, you can do it (Se potete sognarlo, potete farlo). Ma non sempre...

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