La Lega insorge: "Sovvertito il voto"

Il centrodestra: "Fallimento della democrazia". Sinistra galvanizzata dalle dimissioni

La Lega insorge: "Sovvertito il voto"
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Da una parte il centrodestra, che con la Lega denuncia «l'ennesimo tentativo di sovvertire il voto popolare usando inchieste e arresti», e chiede ai cittadini liguri di «rispondere democraticamente riconfermando» la maggioranza uscente.

Dall'altra il centrosinistra, che con Elly Schlein scorge nelle dimissioni forzate del governatore Giovanni Toti una appetitosa «occasione per le forze alternative alla destra» ed esulta: «Finalmente si è dimesso, anche se con molto ritardo. Sono passati 80 giorni in cui la Liguria è stata ferma, paralizzata, tenuta ai domiciliari con lui». Ma questa, si entusiasma, è «l'occasione per ridare la parola ai cittadini, per costruire un progetto che guardi al futuro della Liguria». Si aggrega al carro il grillino Giuseppe Conte: «Noi l'avevamo detto, non si può pensare di governare una Regione dagli arresti domiciliari». Ora che la «vicenda giudiziaria» ha ottenuto il risultato «lasciamo che faccia il suo corso» e «auguriamo a Toti la possibilità di far valere le sue ragioni nella sede processuale», ma intanto «la politica ha bisogno di una svolta vera, e noi lavoreremo per offrirla». Il centrosinistra si attrezza per raccogliere il risultato del «ribaltone» giudiziario, e il Pd mette in campo la carta già pronta, la candidatura di Andrea Orlando. Il grillino Ferruccio Sansa (sconfitto a suo tempo da Toti) prova a resistere agli alleati: «Serve un cambiamento totale. Sarebbe un errore fatale pensare che il nostro scopo sia soltanto prendere il posto di Toti, sostituire la sinistra alla destra, i finanziatori e gli amici nostri a quelli di Toti». Ma dal Pd assicurano che, alla fine, si acconcerà anche lui.

Il metodo dell'eliminazione tramite inchiesta trova però resistenze anche nell'ala moderata del centrosinistra: «Da oggi si aggiunge una nuova fattispecie che fa scattare per un imputato l'esigenza di misure cautelari», denuncia il capogruppo Iv alla Camera Davide Faraone. «Toti è stato privato della sua libertà in maniera coercitiva, nonostante non sia stato ancora riconosciuto colpevole di alcun reato. Sarà rimesso in libertà soltanto dopo averne determinato, attraverso la custodia cautelare e sempre coercitivamente le dimissioni da presidente della regione Liguria. Qualsiasi cosa pensiate di Toti, di questa giustizia non potrete pensarne nulla di buono». Da Azione, Enrico Costa Enrico Costa dice no ad alleanze con partiti che«non vanno d'accordo su nulla, tranne che su un punto: abbattere l'avversario per via giudiziaria».

Il ministro della Difesa Guido Crosetto, Fdi, è netto: «Un cittadino incensurato e tutt'ora innocente si è dovuto dimettere per poter sperare di essere libero e poter ottenere nuovamente i suoi diritti costituzionali.

Da questa vicenda esce sconfitta la giustizia e si palesa una rattristante debolezza della politica, quella con la P maiuscola». Anche per il leghista Edorado Rixi «si tratta di un fallimento della democrazia, a prescindere da idee politiche e fatti realmente accaduti».

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