Per Roberto Maroni la svolta nazionalista imposta da Matteo Salvini al Carroccio apre spazi per un nuovo partito del Nord. "Il mio auspicio è che l'avanzata della Lega serva a rafforzare le risposte necessarie per la questione settentrionale e non il contrario", ha spiegato in una intervista a Repubblica in cui ha detto di vedere la fine del centrodestra e un nuovo partito del Nord che affianchi la Lega nazionalista.
"Non ha più senso parlare di centrodestra, con un'area moderata e una populista - ha osservato Maroni - esiste solo un'area sovranista e al suo interno c'è spazio per una componente centralista e un'altra autonomista. Si gioca dentro uno schema diverso". L'ex governatore della Lombardia ha ipotizzato un nuovo partito: "Il punto è che l'Italia degli ottomila comuni e delle diversità ne ha bisogno". "La Lega è il partito egemone ma i ceti produttivi sono presenti soprattutto al Nord e hanno bisogno di una rappresentanza particolare", spiega l'ex ministro dell'Interno prefigurando "nuove elezioni nel 2020". "A quel punto - ha continuato - ci sarà davvero bisogno di questa seconda gamba a fianco della Lega".
Nell'intervista a Repubblica Maroni ha lodato l'ascesa di Salvini: "È segretario perché quando guidavo il partito vidi in lui il successore ideale - ha raccontato - si può essere d'accordo o meno con la svolta che ha dato alla Lega, io non di rado sono stato critico, ma il successo è sotto gli occhi di tutti e bisogna saper cogliere i cambiamenti". A suo avviso, per, Silvio Berlusconi "ha ancora una grande energia ma il ruolo del capo della coalizione non ce l'ha più".
Quindi il consiglio finale: "Dovrebbe lanciare qualcuno al proprio posto, che abbia nuove parole d'ordine. Ecco, se ripenso alla nostra storia, il Cavaliere potrebbe ribaltare i ruoli rispetto a quelli della antica alleanza con Bossi. Non serve più Forza Italia, ma una 'Forza Nord'".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.