Lega in piazza attacca la magistratura: "La difesa è sempre legittima"

In tutta Italia manifestazioni in solidarietà al pensionato di Vaprio D'Adda. A Milano presente anche Salvini: "Dobbiamo eliminare l'eccesso colposo di legittima difesa"

Lega in piazza attacca la magistratura: "La difesa è sempre legittima"

Una manifestazione diffusa. La Lega Nord ha pensato fosse questo il modo migliore per esprimere vicinanza al pensionato di Vaprio D'Adda che ha ucciso nei giorni scorsi un ladro intrufolatosi in casa sua. I leghisti si sono ritrovati di fronte ai Tribunali delle città più importanti d'Italia. Ed un motivo c'è: il Palazzo di giustizia è il simbolo di "chi interpreta la legge e condanna i buoni invece dei cattivi".

E forse, tra tutti, il Tribunale di Milano è quello che più di tutti rappresenta il confronto tra la Lega e le toghe. Da qui, infatti, sono partite le indagini che hanno investito l'ex vice di Maroni, Mario Mantovani, e soprattutto l'assessore regionale leghista Massimo Garavaglia. Non appena arriva davanti al Palazzaccio, infatti, Matteo Salvini scopre subito le sue carte: "Siamo qui di fronte perché chi si difende non deve essere indagato". Chiaro. "La giustizia - ha sottilineato il leader del Carroccio - quando si tratta di giudicare gli amici interpreta le leggi. Per i nemici, invece, le applica differentemente". Ovvero con eccessivo rigore.

Il problema quindi non sono le leggi (il reato di leggittima difesa venne modificato dal leghista Castelli), piuttosto chi le interpreta. Lo sostengono anche militanti e cittadini scesi in piazza. "Se per i magistrati il reato di eccesso di legittima difesa non è definito in maniera stringente - dice Salvini - allora bisogna eliminarlo".

L'atmosfera in corso di Porta Vittoria è calma. Ci sono circa 50 militanti con la bandiera con Alberto da Giussano e lo slogan "La Lega sta con chi si difende". Altrettanti i giornalisti pronti a carpire le dichiarazioni di Salvini. Ma la linea della Lega è semplice: la difesa è legittima sempre. E non solo quella personale o dei propri figli, anche della propietà privata definita "sacra". "Al fianco dei militanti hanno sfilato anche un macchinista dell'ATM ("siamo vittime di continui attacchi: non siamo più sicuri") e un gioielliere di Milano che ha subito numerosi furti. Anche in pieno giorno. "Io avevo delle armi - racconta il gioielliere - e lo stesso i miei figli. Abbiamo ricevuto delle rapine e ci hanno sequestrato le pistole". "L'applicazione della legge - conclude - deve essere fatta da persone trasparenti".

La percezione di leghisti e cittadini è che i giudici non siano sempre

irreprensibili. Chi vede trattare i banditi "con i guanti bianchi" e le vittime di furti e rapine con durezza è indignato.

Per questo la lotta della Lega non è contro una legge. Ma contro la magistratura.

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