La Lega resta il primo partito, Fdi sfiora il 18%. Calo M5s

Le rilevazioni del sondaggio Supermedia settimanale Youtrend\Agi: Partito democratico secondo partito, la coalizione di centrodestra sfiora il 49%

La Lega resta il primo partito, Fdi sfiora il 18%. Calo M5s

La Lega rimane saldamente il primo partito italiano, Fratelli d’Italia continua la sua ascesa mentre il Movimento Cinque Stelle registra un’altra battuta d’arresto. È questa la fotografia della geografia politica italiana resa dall’ultima rilevazione del sondaggio Supermedia settimanale di Agi/YouTrend.

Il partito di Matteo Salvini raccoglie il 22 per cento dei consensi degli intervistati, per la precisione il 22,2%. Un risultato che ne conferma la “leadership” nelle preferenze degli elettori anche se registra un certo ritardo al confronto con i dati delle ultime rilevazioni rispetto a cui la Lega ha perso lo 0,7%. Alle spalle del Carroccio si attesta il Partito democratico alle cui spalle, però, scalpita Fratelli d’Italia. Il Pd ha recuperato lo 0,2% dei consensi e raggiunto la percentuale del 18,8%. Fratelli d’Italia, invece, guadagna lo 0,7% e quasi sfiora il 18 per cento, stabilizzandosi al 17,9%.

Stagnante la situazione del Movimento Cinque Stelle che perde lo 0,1% dei consensi e si fa staccare di un punto percentuale proprio dal partito di Giorgia Meloni che “stacca” i pentastellati dopo diverse settimane passate a fare a sportellate nei sondaggi di gradimento tra gli elettori. M5s non va oltre il 16,9%.

Interessante, poi, il dato relativo alle coalizioni. Il centrodestra di “governo”, ossia Lega, Forza Italia e Cambiamo con Toti che hanno dato fiducia all’esecutivo guidato dal presidente del consiglio Mario Draghi, perde lo 0,7 per cento che, però, è compensato dal centrodestra di “lotta”, ossia Fratelli d’Italia che ha scelto di rimanersene all’opposizione e che registra un aumento pari proprio allo 0,7%. La situazione nella compagine “giallorossa”, ossia nell’alleanza tra Partito democratico e Movimento Cinque Stelle, fa registrare una perdita di consenso che si stabilizza allo 0,4%, che però non viene recuperato dalle sigle dell’area rimaste all’opposizione che, anzi, registrano a loro volta un calo di un decimale di punto percentuale, non riuscendo a convincere più del 2,1% degli elettori. Rispetto alle ultime politiche, celebratesi nel marzo del 2018, il “conto” del centrosinistra è in rosso: sarebbe stato perso lo 0,9% dei consensi che porterebbe lo schieramento a convincere il 25,8% degli elettori. Nel centrodestra, invece, la situazione pare sostanzialmente immutata: con il 48,9% delle preferenze tra gli intervistati, la coalizione “perderebbe” appena lo 0,1 rispetto all’ultima consultazione elettorale.

Nel complesso, la fiducia nelle varie anime che compongono – in maniera trasversale – la maggioranza a sostegno del governo Draghi fa registrare una perdita di

consensi stimati dai sondaggisti nel 2,1 per cento. Niente di irreparabile per l’esecutivo e i partiti che ne fanno parte, dal momento che la fiducia al governo sarebbe stata confermata dal 75,1 per cento degli intervistati.

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