La Lega sconfessa la legge sui nomi al femminile. E lancia la Pontida di lotta

L'appuntamento è per il 6 ottobre: "È l'occasione per celebrare Lepanto"

La Lega sconfessa la legge sui nomi al femminile. E lancia la Pontida di lotta
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Salvini annuncia il ritorno a Pontida nel giorno in cui la Lega fa marcia indietro sul cosiddetto ddl Potenti (dal nome del senatore che ha avanzato la proposta di multare la declinazione al femminile di nomi di professioni quali «assessora», «avvocata» e «rettrice» negli atti pubblici). La data da segnare sul calendario è quella 6 ottobre. Si sarebbe voluto fare cadere il tradizionale raduno (il primo risale al maggio del 1990) il giorno dopo: il 7 ottobre in modo da far coincidere il raduno con la commemorazione della celeberrima battaglia di Lepanto. Quella per intenderci in cui la lega dei Paesi cristiani riuscì, nel 1571, a fermare l'avanzata della flotta dell'impero ottomano in Europa. Purtroppo il 7 ottobre quest'anno cade di lunedì.

Insomma serve un grande annuncio del ritorno alla Lega di Alberto da Giussano, la Lega delle origini, per far dimenticare il passo falso sulla multa per l'uso di nomi declinati al femminile. La sortita di Manfredi Potenti non è piaciuta. Dal Pd a Fratelli d'Italia, la proposta ha ricevuto soltanto bocciature senza appello. Ed ecco il passo indietro. Arrivato con una precisazione pilatesca con la quale da via Bellerio fanno sapere che si è trattato di un'iniziativa del tutto personale del senatore Potenti. Anche all'interno del Carroccio, infatti, non condividono quanto suggerito dalla proposta di legge. «Il testo del ddl - spiegano dalla Lega - non rispecchia in alcun modo la linea della Lega che ne ha già chiesto il ritiro immediato». Dopo le frizioni con Forza Italia sulla nuova Commissione europea e il «passo falso» del ddl Potenti, la Lega ha bisogno di voltar pagina e rispolverare il suo blasone federalista e barricadero. Ecco che Lepanto diventa un'occasione unica. L'ultima volta a Pontida c'era Marine Le Pen. Oggi, in mancanza di alternative valide, vale la pena puntare sulla Lega Santa voluta da Papa Pio V contro l'impero ottomano per regolare i rapporti di forza nell'area del Mediterraneo.

Il partito di Salvini, insomma, torna a sfruttare Pontida come luogo simbolo, come ancoraggio evocativo delle sue strategie politiche. Il tradizionale raduno del popolo leghista nel paese bergamasco deve peraltro far dimenticare un altro smacco davvero doloroso: la sconfitta alle Comunali di Pontida dove a giugno il Carroccio ha perso anche la guida dell'amministrazione comunale.

Il giuramento della Lega dei Comuni contro l'imperatore e la vittoria di Lepanto sono due pietre miliari della

contrapposizione tra due civiltà. Per il partito di Salvini è un modo, un po' didascalico forse, di promuovere una politica identitaria senza tentennamenti, indicando per quali valori varrà la pena combattere politicamente.

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