L'eleganza dell'uomo? È il potere della fantasia

Mascia colora la seta della fodera degli strepitosi cappotti. Omaggio di Peserico al fotografo Capa

L'eleganza dell'uomo? È il potere della fantasia
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C'è qualcosa di eroico in un uomo che oggi vuole essere elegante senza cadere nel mucchio selvaggio dell'abito firmato da una grande griffe, dei loghi dappertutto e della classica divisa da «lei non sa chi sono io». In questa ricerca di eleganza che non ha nulla da spartire con la cosiddetta riccanza ci si può anche concedere una certa dose di eccentricità, ma l'eroismo consiste nel rivelare se stessi attraverso gli abiti. In quest'ottica la collezione del prossimo inverno che Pierre-Louis Mascia ha fatto sfilare ieri a Milano era a dir poco commovente: un sentito omaggio alla delicatezza, al romanticismo e all'umanità, un inno al savoir vivre che la saggezza linguistica del dizionario Treccani traduce come «garbo particolare di chi conosce e sa applicare le regole della buona educazione». Nato a Rodez, la città di Pierre Soulages, l'artista francese dell'ultranero, Mascia è un autentico maestro del colore, capace di mischiare con gusto squisito cromatismi e fantasie di ogni tipo. Stavolta il suo punto di partenza è stato Bright Star magnifico film girato da Jane Champion nel 2009 sull'infelice storia d'amore tra il poeta John Keats e Fanny Browne, una delicata fanciulla vittoriana appassionata di cucito e ricamo tanto da riuscire a manifestare i suoi sentimenti con gli abiti che si confezione e indossa. Ecco quindi che sulla passerella di un anonimo spazio industriale milanese prendono vita strepitosi cappotti che all'interno hanno fodere in seta stampata coloratissima e fuori gli stessi motivi animalier dei tappeti-tigre tibetani. Gli scialli più belli e colorati del mondo sembrano vivere di vita propria sopra agli spessi pullover di lana irlandese mentre gli ampi pantaloni dal taglio Jodhpur vengono riportati accanto al corpo da giacche a marsina, splendide redingote, strepitosi kimono. Il tutto con qualche prezioso punto luce dato dalle collane in cristallo di Coppola e Toppo, storico marchio milanese dell'alta bigiotteria riportato a nuova vita dall'imprenditore siciliano Pietro Paolo Longhitano. Eroico in tutti i sensi, l'uomo di Peserico nasce da un omaggio a Robert Capa, il leggendario fotografo di guerra cui si devono immagini indimenticabili come quella del miliziano colpito a morte durante al guerra civile spagnola nel 1936 oppure quella scattata ai piedi del Castello di Sperlinga in Sicilia al soldato americano (tra l'altro figlio del Presidente Roosevelt) accanto a un contadino che gli indica con il bastone dove stanno scappando i nazisti. «Vestiti leggero e sii sempre pronto a scattare» diceva Capa. Paola Gonella, direttore creativo di Peserico riesce a rendere leggero perfino un caldissimo pullover con i motivi norvegesi realizzati nei sofisticati toni di bianco e caramello. I momenti più formali di quest'uomo pratico ed elegante crea un magnifico completo in velluto di cotone e cashmere, mentre nel classico jeans inserisce innumerevoli dettagli sartoriali. Molto interessante anche la collezione Altea creata dal trentacinquenne Luigi Fila, bisnipote dell'imprenditore biellese che fondando la Fila ha inventato uno dei più interessanti e rinomati marchi di abbigliamento sportivo italiano consegnato al mito dai completi da tennis bianchi rossi e blu di Bjorn Borg. L'uomo di Altea punta piuttosto alle tinte autunnali tipo senape, bordeaux, ruggine e marrone. Con forme semplici per non dire classiche volutamente rinfrescate da qualche dettaglio insolito: un pullover a fiori stilizzati, la coulisse sulla parte posteriore dei pantaloni, la sciarpa da poeta scapigliato buttata sul completo da ufficio al posto del paltò. Accanto alla moda maschile qualche pezzo da donna preludio di una collezione più ampia che promette molto bene. Da Blauer è invece in scena una capsule di 4 capi unisex creati in collaborazione con Pirelli.

Tutti neri, con dettagli gialli come i mitici copertoni, sono pieni di sorprese come la flash led pocket, una tasca in cui infilare il cellulare con la torcia accesa per camminare al buio in sicurezza senza avere le mani impegnate.

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