Leopolda 2024. Renzi e Iv alla prova delle Europee

É forse la Leopolda più difficile, alla vigilia di una campagna elettorale in cui Matteo Renzi si gioca tutto sulla difficile soglia del 4%, dopo il rifiuto di Azione di apparentarsi al centro, e mentre +Europa veleggia verso l'accordo col Pd

Leopolda 2024. Renzi e Iv alla prova delle Europee
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É forse la Leopolda più difficile, alla vigilia di una campagna elettorale in cui Matteo Renzi si gioca tutto sulla difficile soglia del 4%, dopo il rifiuto di Azione di apparentarsi al centro, e mentre +Europa veleggia verso l'accordo col Pd.

Da ieri sera il popolo renziano si ritrova nella storica cornice post-industriale della Stazione Leopolda a Firenze, per lanciare la campagna elettorale per le Europee. «È tempo di coraggio, noi ci siamo. E io sarò candidato in tutte le circoscrizioni», promette lui. Poi ricorda: «Il primo dossieraggio dei tanti di cui si parla fu organizzato proprio per far saltare il popolo della Leopolda. I nostri pubblici ministeri di fiducia ci hanno messo nel mirino, indagando sulla fondazione Open. Oggi possiamo dire -- dopo le sentenze di Cassazione e Consulta - che noi abbiamo rispettato tutte le leggi, i pm invece no».

La prima serata della kermesse è stata dedicata, in occasione dell'8 marzo, a protagoniste femminili: da Nasim Eshqi, l'alpinista iraniana che lotta per i diritti delle donne contro il regime a Andrèe Ruth Shammah, regista teatrale ebrea, da Mariaclotilde Adosini, campionessa di scherma che ha rinunciato alla vittoria per fair play a Rita Bernardini, presidente di Nessuno tocchi Caino, a Stefania Saccardi, candidata Iv a sindaco di Firenze. E c'è anche il padre di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria.

Prima del gong ufficiale della Leopolda, si è tenuto il congresso del Partito democratico europeo, cui fa capo a Strasburgo il gruppo Renew in cui siedono macroniani, liberali, Iv. Il ministro francese per gli Affari europei, Jean Noel Barrot, ha lanciato un ultimo appello ai centristi italiani perchè «mettano da parte bisticci e distinguo» e si alleino.

Ma si è parlato soprattutto di Ucraina: «Fintanto che sarà necessario, con la forza che sarà necessaria sosterremo la resistenza ucraina», ha detto Barrot. Mentre il capogruppo dei senatori Iv, Enrico Borghi ha lanciato un avvertimento: «Mentre a Roma si discuteva, Sagunto veniva espugnata da Annibale. Oggi dobbiamo aspettare che cada Kiev per svegliarci finalmente?».

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