È una sconfitta bruciante, una prima tappa che deve incamerare come persa, lui che era abituato a vincere e inanellare vittorie su vittorie, tanto da essere l'uomo più vincente di tutti al Giro d'Italia, con le sue 42 vittorie di tappa, meglio di Alfredo Binda ed Eddy Merckx. Il tribunale di Lucca ha condannato ieri il Campione del mondo di Zolder 2022 Mario Cipollini a 3 anni in un processo che lo ha visto imputato dei reati di lesioni e minacce alla ex moglie Sabrina Landucci. Con la sentenza in primo grado è stato stabilito anche un risarcimento di 80mila euro all'ex moglie e di 5mila euro al compagno della moglie, Silvio Giusti.
I fatti oggetti del processo per maltrattamenti e minacce risalgono al dicembre 2016 e al gennaio del 2017. Le indagini vennero avviate in seguito alla denuncia presentata dall'ex moglie, sorella di Marco Landucci, ex portiere di Inter e Fiorentina e oggi vice di Massimiliano Allegri alla Juventus, il 9 gennaio 2017. Negli atti del rinvio a giudizio la Procura di Lucca ha sostenuto che l'ex campione del mondo avrebbe compiuto «una serie di atti lesivi dell'integrità fisica e psichica» dell'ex moglie «con pugni, schiaffi, calci, con lesioni e minacce di morte». Nell'udienza dello scorso 22 giugno il pubblico ministero Letizia Cai aveva chiuso la sua requisitoria con una richiesta di 2 anni e mezzo di carcere per Cipollini. Nello specifico, il pm aveva chiesto 2 anni per maltrattamenti e lesioni nei confronti della signora Landucci, più altri 6 mesi per le minacce a Giusti. «È una sentenza difficile da commentare ma sono contenta ha detto scossa Sabrina Landucci -, anche se è stato un percorso difficilissimo e oggi è stata per me una giornata molto difficile. Giustizia è fatta».
L'ex campione iridato, ieri era assente in aula in occasione delle arringhe difensive dei suoi legali, gli avvocati Giuseppe Napoleone e Cesare Placanica. La sentenza è stata emessa al termine della camera di consiglio dal giudice monocratico Felicia Barbieri. «Le prime ore sono state dure - ha aggiunto l'ex moglie di Cipollini - perché le parole della difesa mi hanno ferito, mi hanno fatto molto male. Mi sono sentita offesa. La cosa che mi ha ferito più di tutte è l'immagine di madre inadeguata che è stata data di me».
Una vicenda dolorosa, per tutte le parti coinvolte, che vivrà di un secondo tempo. «In uno Stato di diritto, la parola fine è con la Cassazione spiega al Il Giornale l'avvocato Napoleone -. La pena che oggi viene irrogata dal mio punto di vista come anche del collega Cesare Placanica, fa capire che i reati contestati avrebbero richiesto una pena ben più pesante. Non dimentichiamo che il pubblico ministero titolare dell'indagine (dottor Mariotti, ndr) aveva formulato richiesta di archiviazione. Attendiamo il deposito delle motivazioni (entro 90 giorni da oggi, ndr) e la impugneremo alla Corte d'Appello di Firenze.
Mario non ha commentato ma è fiducioso nella giustizia. Unico rammarico, per le figlie (Lucrezia e Rachele, che giovedì scorso erano con papà a festeggiare i 20 anni del titolo di Zolder, ndr): da questa vicenda non usciranno vincitori».
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