Quando pensi ai bambini d'estate, li immagini con un ghiacciolo che cola in mano, con le braccia piene di trasferelli e almeno un paio di sbucciature sulle gambe. Felici. E quando accade qualcosa di brutto alla fine di luglio, fa ancora più male accettarlo. Come se, alla vigilia delle vacanze, per qualche ragione anche le tragedie dovessero prendersi una pausa. Soprattutto quelle che colpiscono i bambini. Eppure.
Solo ieri sono state tre le famiglie distrutte dal dolore. Per distrazione, per fatalità. Tutte in luoghi che stridono parecchio con il concetto di disgrazia e che piuttosto evocano momenti di divertimento e risate: un parco acquatico, un parco giochi e un lungomare pieno di locali. I luoghi delle vacanze, della famiglia, trasformati di colpo nei luoghi di un'estate spezzata.
A Battipaglia, in provincia di Salerno, un ragazzino di 12 anni, originario di Pompei, è morto in un parco acquatico. Dopo essersi lanciato da uno scivolo, ha accusato dolori ma sul corpo non sono state rinvenute ferite. Le ipotesi sono quella di un malore o di possibili lesioni interne provocate dallo sbalzo. Sul caso indagano la Squadra mobile di Salerno e il i poliziotti del commissariato di Battipaglia. Acquisiti i filmati della videosorveglianza del parco per ricostruire l'accaduto. La struttura nel frattempo ha sospeso le attività.
È finita in tragedia anche una banalissima passeggiata ai giardinetti a Longarone, in provincia di Belluno. Nicolò aveva due anni ed è morto per un malore che l'ha colpito dopo essere stato al parco giochi, assieme al papà. Aveva raccolto, e probabilmente ingerito, qualcosa da terra, si è detto sicuro il genitore, che l'ha trovato con la bocca sporca di terriccio. Non c'è stato un problema immediato. Ma una volta a casa il bambino ha iniziato a stare male e a peggiorare velocemente. Il padre lo ha caricato in auto e l'ha portato al pronto soccorso dell'ospedale a Pieve di Cadore. Qui il piccolo è stato rianimato per due ore ma il suo cuore non ha mai ripreso a battere. L'ospedale ha avvisato i Carabinieri, che hanno avviato i primi accertamenti, sia nell'area del giardino pubblico, che nella casa della famiglia. Saranno l'autopsia, e soprattutto le analisi tossicologiche a dare una risposta certa sulla causa della morte ma si teme che «la cosa presa da terra» e ingerita dal bimbo sia un pesticida. Il pm Simone Marcon ha aperto un fascicolo sulla vicenda, per ora senza indagati.
Un brutto incidente anche sul lungomare del rione Santo Spirito, a una decina di chilometri a nord di Bari. Un padre di 47 anni e suo figlio di 7 sono stati falciati da una moto. L'uomo è morto sul colpo, il bambino è grave ma ce la farà. La zona in estate è affollatissima, perché piena di lidi e ristoranti, ma spesso mancano controlli adeguati alla movida. Era quasi mezzanotte. La famiglia era uscita da una pizzeria e stava attraversando la strada per raggiungere l'auto e tornare a casa, nella vicina Bitonto. La mamma è illesa, ma in stato di shock. Sull'asfalto è rimasto anche il 20enne che era alla guida del maxiscooter. Ai testimoni è apparso subito in stato confusionale, forse a causa dei traumi riportati. Anche lui è stato portato in ospedale per farsi medicare, ma è stato dimesso dopo poche ore.
È indagato a piede libero per omicidio stradale e lesioni personali colpose: a suo carico - spiegano gli inquirenti - finora non è stata emessa alcuna misura cautelare sia perché non è fuggito dopo i fatti, sia perché si è messo a disposizione degli agenti della Polizia Locale che conducono le indagini.
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