Letta ha i giorni contati: "Non c'è stata spinta..."

La corsa per il seggio a Siena fa crescere i malumori interni: "Si è candidato mentre infuria la polemica sul Monte dei Paschi"

Letta ha i giorni contati: "Non c'è stata spinta..."

Un’estate rovente quella di Enrico Letta, che rischia di finire scottato. Tra il fuoco amico e le oscillazioni del Movimento 5 Stelle, che ha già stoppato il progetto sullo Ius soli. Su Largo del Nazareno incombono i nuvoloni anche nella settimana di Ferragosto: il segretario del Partito democratico è impegnato nella campagna elettorale per il seggio di Siena, convinto di portare a casa il risultato. Eppure, nonostante il training autogeno lettiano, l’esito è tutt’altro che scontato. "L’idea di correre per un posto a Montecitorio lascia sempre di più perplessi", spiega un parlamentare del Pd.

Sulla questione c’è un punto che non convince molti dirigenti dem: “Ci avviamo alle battute finali della legislatura, per questo non si capisce tanta smania di candidarsi proprio a Siena, mentre scoppia il dibattito sul Monte dei Paschi”. I fedelissimi del segretario hanno sempre ribadito che quello di Letta “è un atto di coraggio”, che dimostra la volontà di “andare tra le persone”.

Ius soli: lo stop dei 5 Stelle

Tuttavia, i dubbi montano nel Pd. “Letta ha sottovalutato l’imprevedibilità del Movimento 5 Stelle. Si è illuso che Giuseppe Conte e i suoi possano essere interlocutori credibili. Insomma, ha fatto lo stesso errore di Zingaretti. E abbiamo visto come è andata...”, è il ragionamento che circola in vari settori del partito, seppure con diverse sfumature. Dunque, troppa attenzione al confronto con i pentastellati e poca strategia politica. Sotto la lente di ingrandimento la bocciatura, arrivata da un esponente contiana di spicco come Paola Taverna, dello Ius soli. Sulla riforma della cittadinanza, in sintesi, Letta è rimasto da solo con Leu e con Italia Viva, che si è detta favorevole al provvedimento.

Certo, le parole del capogruppo del M5S alla Camera, Davide Crippa, hanno un po' invertito la rotta. Secondo il presidente dei deputati pentastellati bisogna "puntare sullo ius scholae, cioè sul diritto per i ragazzi figli di immigrati di diventare cittadini italiani dopo aver completato un ciclo di studi, può rappresentare un'importante soluzione". Ma resta il peso specifico di un intervento, come quello di Taverna, molto più vicina a Conte, rispetto a Crippa, che resta legato a Beppe Grillo. "È come se noi del Pd dicessimo che il Reddito di cittadinanza è sbagliato e che andrebbe totalmente revisionato, comunque non importante. I 5 Stelle hanno in pratica detto di no a quella che è una nostra bandiera”, spiega un esponente dem, non proprio entusiasta del dialogo continuo con il Movimento. Così Letta va in campagna elettorale, “in una sfida tutta personale”, senza aver al fianco dei solidi alleati, dovendosi affidare a Matteo Renzi per conquistare la vittoria.

Letta rosolato per il congresso

Un’aria tutt’altro che serena, dunque. Anche perché nel Partito democratico continuano a fiorire le correnti, benché i fondatori dicano il contrario. Nelle ultime ore è nata “Comunità democratica”, promossa dall’ex capogruppo alla Camera, Graziano Delrio, e dall’erede alla guida dei deputati dem, Debora Serracchiani. Entrambi hanno garantito che la volontà è quella di animare il dibattito interno, portare idee, senza voler intralciare il ruolo del leader. Ma nel partito, a microfoni spenti, si sta consolidando una convinzione: “È iniziato il riposizionamento in vista del congresso, che è ormai inevitabile perché l’arrivo di Letta alla segreteria non ha portato una spinta significativa”.

La tempistica della conta interna, comunque, resta incerta.

Secondo una fonte interna “è difficile che ci possa essere prima dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica”. Un rosolamento a fuoco lento, si prevede. L’eccezione? “Certo, se le Amministrative saranno un disastro…”

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