La lettera del ministro Tria alla Commissione Ue agita già il governo. Un minuto dopo l'annuncio dei contenuti della missiva, i Cinque Stelle dichiarano guerra in un colpo solo a via XX Settembre e al Carroccio. Il colpo duro lo sferra il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio: "La lettera preparata dal ministro Tria con la Lega? Il M5S non ne sa nulla, non ce ne siamo occupati noi, non è stata condivisa con noi. Sicuramente noi non tagliamo le spese sociali, né il reddito né quota 100".
Una frase questa che può aprire una grave crisi all'interno dell'esecutivo gialloverde. Di fatto Di Maio ha mal digerito l'incontro tra Salvini e altri tecnici leghisti con il ministro del Tesoro. In quell'incontro di fatto Salvini ha proposto un piano fiscale che prevede l'introduzione della flat tax. Richiesta questa evidentemente recipita dal titolare di via XX Settembre che ha inserito il provvedimento anche nella lettera inviata alla Commissione Europea. Di Maio tiene il punto su quota 100 e reddito di cittadinanza e su questi due provvedimenti la lettera di Tria parla di "risorse" non utilizzate: "L’utilizzo delle nuove politiche del welfare (Reddito di cittadinanza e quota 100) è finora inferiore alle stime sottostanti alla legge di bilancio per il 2019". Ma di certo c'è un altro passaggio che molto probabilmente preoccupa i 5 Stelle, ed è quello che riguarda i tagli al welfare: "Dal lato della spesa, il governo sta avviando una nuova revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022". In questo passaggio di fatto, tra le righe, vengono previste delle sforbiciate sulla spesa del welfare che potrebbero riguardare proprio il sussidio voluto dai grillini. La lettera di Tria, nonostante la smentita, ha dunque scatenato già una nuova guerra tra 5 Stelle e Lega. E probabilmente l'economia sarà il vero banco di prova della tenuta del governo che si appresta ad affrontare la "battaglia" della manovra che agiterà l'autunno.
"Non ho avuto ancora il piacere di leggere la lettera preparata dal ministro Tria all'Unione Europea, ma apprendo che prevede tagli alla spesa sociale, alla Sanità, a Quota 100, al Reddito di Cittadinanza. Ma stiamo scherzando? Lo dico chiaramente: al governo Monti non si torna. Basta austerità, basta tagli, di altre politiche lacrime e sangue non se ne parla.
Non esiste! Magari è utile fare un vertice di maggioranza con la Lega insieme al presidente Conte e allo stesso Tria, così sistemiamo insieme questa lettera, prima che qualcuno la mandi a Bruxelles!", ha scritto su Facebook il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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