Roma Juan Guaidó per la Ue è il legittimo presidente del Venezuela. Ma non per l'Italia.
È arrivato ieri il via libera del Parlamento Europeo alla risoluzione che riconosce Guaidó, presidente dell'Assemblea Nazionale di Caracas, quale presidente legittimo ad interim del Venezuela. La mozione, non vincolante per l'intera Unione Europea, è stata approvata con 439 voti a favore, 104 contrari e 88 astensioni. Fra gli europarlamentari che si sono astenuti M5s la Lega e anche alcuni rappresentanti del Pd tra i quali Sergio Cofferati, Andrea Cozzolino e Goffredo Bettini. Un voto dunque che mette drammaticamente a nudo la fragilità dell'alleanza Carroccio Cinquestelle sul fronte della politica estera. E va detto che a Matteo Salvini questa volta l'alleanza con M5s costa davvero cara visto che lo condiziona al punto da costringerlo in sostanza a sostenere un dittatore comunista come Nicolás Maduro Moros.
Subito dopo il voto è arrivata la reazione del presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani su Twitter. «Ho appena annunciato a Guaidó che il Parlamento Ue lo riconosce come Presidente ad interim del Venezuela. Spiace che 5S, Lega e molti del Pd si siano astenuti, senza schierarsi contro la dittatura di NicolasMaduro», ha scritto Tajani. Fin dall'inizio della crisi venezuelana il governo giallo verde ha evitato di schierarsi apertamente evidentemente perchè la distanza tra M5s e Carroccio è siderale come si può facilmente dedurre dalle dichiarazioni opposte dei due sottosegretari agli Esteri il grillino, Manlio Di Stefano e il leghista Guglielmo Picchi. «L'Italia non riconosce Guaidó. Siamo totalmente contrari al fatto che un Paese o un insieme di Paesi terzi possano determinare le politiche interne di un altro Paese - ha dichiarato Di Stefano -. Si chiama principio di non ingerenza ed è riconosciuto dalle Nazioni unite». Peccato che Picchi invece lo smentisca dichiarando che «la Lega considera la presidenza Maduro terminata». Non solo. Picchi precisa che il Carroccio giudica «assurde e fuori dalla realtà le dichiarazioni di certi esponenti dei Cinque stelle, anche di governo». I Cinquestelle, aggiunge Picchi «non hanno capito la gravità della situazione. La Lega è di tutt'altra opinione e soffre le posizioni ideologiche. La linea del governo è quella che ha espresso ieri Moavero in Parlamento», taglia corto.
Ma il voto ha creato problemi anche in casa dem. Matteo Renzi ha condiviso sui social i messaggi critici nei confronti degli astensionisti includendo anche quelli del Pd. Per il dem Luciano Nobili «è inutile firmare appelli per l'Europa se poi quando difende la democrazia dai dittatori ci si gira dall'altra parte». Nobili giudica «gravissimo che alcuni europarlamentari del Pd si siano astenuti insieme a Lega e M5s» sulla risoluzione contro Maduro.
Dura la condanna di Forza Italia. «L'ambiguità del governo italiano disonora il nostro Paese, rappresenta una pagina oscura di viltà dalla quale Forza Italia prende fortemente le distanze», denuncia il senatore azzurro Maurizio Gasparri.
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