«Curioso che D'Alema denunci l'ingerenza americana nel referendum, lui che è andato a Palazzo Chigi su decisione di Washington per fare - giustamente! - la guerra voluta da Washington». Così si è sfogato ieri l'ex dalemiano Fabrizio Rondolino, oggi renzianissimo. Sono lontani i tempi in cui i Lothar boys Marco Minniti, Nicola Latorre, Claudio Velardi e lo stesso Rondolino (Gianni Cuperlo aveva i capelli «ed era l'unico che lavorava») avevano trasformato Palazzo Chigi in una merchant bank.
Rondolino rivela il segreto di Pulcinella, visto che a volere D'Alema al governo al posto di Romano Prodi 18 anni fa di questi tempi - il giuramento fu il 21 ottobre - fu Francesco Cossiga con la regia di Washington come si capì con la guerra in Kossovo, il triste
scambio Cermis-Baraldini e la vicenda Ocalan. Ma nella guerra di stracci interna al Pd mancava solo che i compagnucci si rinfacciassero a vicenda l'amicizia con gli Stati Uniti. Non ci sono più i comunisti di una volta...
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