Lieto fine per il piccolo Nicola. "Sta bene, voleva la mamma"

Il piccolo è stato trovato in una scarpata: era sparito lunedì notte. I carabinieri: "Si è allontanato da solo"

Lieto fine per il piccolo Nicola. "Sta bene, voleva la mamma"

«Mamma, mamma». Flebile, quasi un lamento. Ieri mattina la vocina di Nicola si è fatta sentire rompendo il silenzio e l'angoscia di chi iniziava a perdere le speranze di trovare vivo il piccolo di 21 mesi, dopo due notti passate nel bosco del Mugello. Si era allontanato lunedì notte dalla sua abitazione a Palazzuolo sul Senio, un casolare isolato in mezzo ai boschi dell'Appennino tosco-romagnolo, ed era scomparso.

Il bambino, che per un giorno intero è stato un po' figlio di tutti gli italiani, è stato recuperato ieri alle 9 in una scarpata, dove era accidentalmente caduto, a oltre tre chilometri da casa. Lo cercavano duecento volontari, vigili del fuoco, carabinieri, soccorso alpino e protezione civile, coordinati dalla Prefettura di Firenze. Ma la notte era passata senza trovare tracce di Nicola. È stato Giuseppe Di Tommaso, un giornalista del programma Rai «La Vita in Diretta», a scorgere per primo il bimbo. «Salendo su una strada sterrata ho sentito provenire da una scarpata un lamento - ha raccontato -. Ero da solo perché mi ero sentito male poco prima e avevo fermato la macchina per riprendermi. Così ho iniziato a dire Nicola, Nicola, prima a bassa voce, poi urlando, fino a che non ho sentito chiaro Mamma!». Di Tommaso, incredulo, ripeteva la parola «mammma» e Nicola faceva eco. A quel punto il giornalista è sceso nella scarpata profonda una cinquantina di metri, a ridosso della strada, e ha chiesto aiuto a Danilo Ciccarelli, comandante della stazione dell'Arma Scarperia, che stava scendendo in auto dal centro di coordinamento delle ricerche insieme al maresciallo Antonio Porfida, comandante della stazione di Palazzuolo sul Senio.

Ciccarelli si è calato sotto e ha afferrato Nicola. «È sbucato dall'erba alta con la testolina e con 'sti occhioni belli, sgranato e mi ha detto mamma - spiega il militare commosso -. Mi si è aggrappato al collo stretto, stretto e non mi ha più lasciato. Poi ha pianto e io per la commozione. Nicola è un bimbo intraprendente, evidentemente è uscito di casa e ha cominciato a camminare, ho l'impressione che non abbia trascorso la notte dove lo abbiamo ritrovato, perché l'erba non era schiacciata in quel punto». «In braccio al carabiniere, con due occhioni grandi, guardava tutti, era spaesato, ma nulla di più - racconta Bartolomeo, volontario 28enne -. Non dava affatto l'impressione di essere rimasto solo, al buio, in un bosco. Ogni tanto chiedeva della mamma, che è arrivata poco dopo e noi tutti ci siamo commossi». Qualche graffio, la magliettina rossa strappata, ma è salvo. Era solo scosso, perché non capiva cosa facesse tutta quella gente attorno a lui. Forse glielo spiegheranno appena cresce un po'. Quando ha trovato rifugio tra le braccia della mamma Pina, tutto per lui ha avuto un senso. La donna, insieme al marito Leonardo Tanturli, hanno un altro figlio di 4 anni e dovranno chiarire in Procura perché Nicola è scomparso a mezzanotte e loro hanno dato l'allarme solo la mattina dopo. Ma intanto ieri sono usciti da un incubo. «Sono contento e ringrazio tutte le persone che si sono impegnate», ha detto Leonardo. Poi Nicola è stato trasportato all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Per il piccolo solo escoriazioni, ma nessun trauma di rilievo. «Ha riposato e ha mangiato con appetito», hanno sottolineato i sanitari. Trattenuto in osservazione, sarà dimesso oggi.

«Il ritrovamento del bimbo una grande gioia per la famiglia e per tutti noi», ha twittato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Oggi il sindaco di Palazzuolo sul Senio, Gian Piero Moschetti, riceverà insieme a Ciccarelli e Di Tommaso il Pegaso d'Oro dalla Regione, un riconoscimento per lui e per la macchina dei volontari che ha mosso per salvare Nicola.

«Ha vinto lo Stato, ha vinto l'Italia - ha detto entusiasta Moschetti - per le ricerche sono state mobilitate oltre 1000 persone. È una giornata di gioia, un brutto episodio che ha tenuto tutti in ansia si è concluso nel miglior modo possibile. Da due giorni non dormiamo, ma l'esito felice ci ripaga di qualsiasi sforzo».

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