
La terza sconfitta consecutiva in campionato dopo l’inaudita eliminazione dalla Champions League sembra aver gettato nel caos l’ambiente del Milan. Se molti fanno notare come i rossoneri stiano pagando una serie di scelte discutibili operate dalla società negli scorsi mesi, fin dalla defenestrazione di Stefano Pioli lo scorso maggio, la crisi è ora arrivata al redde rationem. Dopo il fallimento della gestione Fonseca, anche il suo successore Sergio Conceiçao sembra già al capolinea, visto che i suoi metodi ruvidi hanno frantumato un gruppo privo di individualità forti.
Se il momento nerissimo del Milan dovesse continuare, si fa già strada l’ipotesi di un esonero immediato, con la squadra che sarebbe guidata della bandiera Mauro Tassotti prima di trovare il vero successore del tecnico portoghese. Vediamo quindi quali sono le opzioni sul tavolo e come potrebbe delinearsi la ricostruzione del Diavolo nei prossimi mesi.
Pioli: "Mi dispiace per giocatori e tifosi"
L’avvitarsi vertiginoso della crisi dei rossoneri ha gettato nella disperazione anche le frange più moderate della tifoseria, facendo presagire un salto di qualità delle proteste che da mesi circondano la società meneghina. Ora che la qualificazione alla prossima Champions sembra sempre più improbabile, anche la società è costretta a lasciar perdere le mosse tattiche e prendere il toro per le corna. Voci sulla possibile riorganizzazione della dirigenza sportiva si inseguono senza soluzione di continuità, con l’ex ds della Lazio Igli Tare indicato come il candidato numero uno alla posizione, ponendo fine al regno del controverso Zlatan Ibrahimovic. Al momento, però, non ci sono indicazioni chiare su come abbia intenzione di muoversi la società o se Red Bird abbia davvero voglia di continuare ad investire in un progetto che, almeno dal punto di vista sportivo, non può che definirsi come fallimentare.

Le dichiarazioni dell’ultimo tecnico ad aver portato a Milanello un titolo importante hanno avuto l’effetto di rinfocolare ulteriormente le polemiche. Stefano Pioli, parlando ai microfoni di Sky Sport, avrebbe preferito parlare del momento non ideale che sta vivendo all’Al Nassr di Cristiano Ronaldo ma non ha potuto non rispondere alle domande sulla sua ex squadra. “In questo momento sono lontano, ma mi dispiace per i miei giocatori e per i tifosi. A Milano si era creato qualcosa di magico ed entusiasmante. Auguro al club di poter ritrovare quell’energia persa”. Parole di circostanza, certo, ma che hanno comunque scatenato i rimpianti nei confronti di un tecnico che, nel bene o nel male, era sembrato l’unico in grado di trarre il meglio da una serie di giocatori tanto talentuosi quanto difficili da gestire.
Tecnico, i bookmakers dicono Fabregas
Con il Milan a ben 11 punti dal quarto posto, unico obiettivo stagionale cui la società tenga davvero, sembra abbastanza pacifico che, a meno di improbabili rinascite o risultati a sorpresa come la vittoria della Coppa Italia, che a Milanello manca dal lontano 2003, la permanenza di Conceiçao sulla panchina rossonera è già agli sgoccioli dopo soli due mesi. A questo punto la preoccupazione principale dell’ambiente sembra di contenere al meglio la protesta e, soprattutto, salvare la faccia per non spaventare potenziali investitori stranieri interessati al club.

Mentre si guarda con preoccupazione al processo con rito abbreviato per il malaffare nelle curve, iniziato il 4 marzo, buona parte degli osservatori del mondo Milan sembra più interessato alla ricerca del prossimo allenatore dei rossoneri. Come succede spesso negli ultimi anni, quasi tutti guardano alle quote dei bookmakers, solitamente molto informati su queste questioni. A sentire loro, il candidato più papabile alla guida dei rossoneri sarebbe Cesc Fabregas, il cui Como sta facendo una stagione davvero sorprendente al ritorno in Serie A.
Gli altri? Da Sarri ad Allegri, poca sostanza
Se il tecnico catalano è dato attorno a 3,50 da diversi bookmakers, l’ex tecnico di Juve e Lazio Maurizio Sarri è poco dietro. L’allenatore toscano sarebbe disponibile già da subito ma preferirebbe prendere il timone a fine stagione, per riuscire ad avere l’intero periodo di preparazione a disposizione. Altrettanto quotato sarebbe l’opzione nostalgia che non spiacerebbe a molti tifosi, ovvero il ritorno di Massimiliano Allegri, che ha guidato il Milan dal 2010 al 2014. Le ruggini dell’addio alla società sono ormai roba vecchia ma il tecnico labronico costa parecchio, forse più di quanto un Milan attento ai conti possa permettersi di spendere. Da qui in avanti, le opzioni diventano sempre più fantasiose: c’è chi vedrebbe bene l’approdo di Antonio Conte, tuttora impegnato nella lotta scudetto col Napoli ma non particolarmente soddisfatto dell’approccio della società partenopea.

Ancora più improbabile l’arrivo di Gian Piero Gasperini, apparentemente al capolinea della sua esperienza con l’Atalanta o di Roberto De Zerbi, il cui Marsiglia ha grossi problemi dentro e fuori dal campo. Affascinante ma al limite della fantascienza il ritorno di Carlo Ancelotti, allenatore dell’ultima Champions rossonera: alcuni bookmakers lo danno a 15 ma sembra del tutto irrealistico.
Chiunque succederà a Conceiçao avrà il compito di ricostruire dalle fondamenta il Milan e riportarlo ai vertici del calcio europeo.
A meno di un cambio di proprietà e di maggiore chiarezza sulla questione del nuovo stadio, al momento sembra davvero una mission impossible. Vedremo chi avrà il coraggio di accettare questa sfida.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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