
È stato la voce della Nazionale italiana dal 1986 al 2002, ma ha avuto la sfortuna di non vederla mai trionfare. Bruno Pizzul, classe 1938, friulano doc cresciuto col sogno di diventare calciatore, uno dei telecronisti più longevi e apprezzati, si è spento oggi. L'8 marzo avrebbe compiuto 87 anni.
Padre macellaio, madre casalinga dal temperamento forte e deciso. Quando il giovane Bruno torna a casa con un'insufficienza il papà gli regala una bici, mentre la mamma lo punisce spedendolo a letto senza cena. Pizzul trascorre la sua infanzia nella sua Cormons, una cittadina in provincia di Udine dove dà i primi calci al pallone nella squadra della parrocchia, la Cormonese. Di lì a poco, passa alla Pro Gorizia finché, divenuto professionista, nel 1958 viene ingaggiato dal Catania. Infine, gioca nell'Ischia e nell'Udinese, ma un brutto infortunio al ginocchio lo costringe a interrompere la sua carriera calcistica e a rivedere tutta la sua vita. “Speravo e sognavo. Poi capii che la mia passione era inversamente proporzionale al talento. Ero riuscito a laurearmi, insegnavo alla medie di Gorizia. La Rai di Trieste organizzò un concorso per programmista. Non si presentò nessuno e mi invitarono a partecipare in quanto giovane laureato”, racconterà Pizzul in una delle sue ultime interviste.
In quell'occasione, Paolo Valenti, uno dei membri della commissione esaminatrice consiglia a Pizzul di partecipare al concorso per radio-telecronisti, sicuramente più indicato per lui. “Con me c’erano Bruno Vespa, Paolo Frajese. Beh, venni assunto, con mia somma sorpresa. Cominciò così una carriera inaspettata”, dirà il noto giornalista. “Ricordo l’emozione quando lessi il telegramma della Rai che annunciava la mia assunzione e il Mondiale messicano del 1970, convocato per la prima volta come telecronista. Commentai Inghilterra-Germania, la rivincita della finale di quattro anni prima. Ogni frammento di quella partita resta scolpito nella mia memoria”, rivelerà Pizzul. La sua prima telecronaca in assoluto, però, è stata Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia dell'8 aprile 1970. in quell'occasione il neoassunto Pizzul arrivò con 15 minuti di ritardo, ma non vi furono tanti problemi di sorta perché la partita venne trasmessa in differita.
Dal 1971 al 1976 è stato il telecronista fisso delle gare di canottaggio, mentre solo nel 1973 ha potuto annunciare per la prima volta la vittoria di un trofeo europeo per una squadra italiana: la Coppa delle Coppe che il Milan conquista battendo il Leeds. Il 29 maggio 1985, invece, è il giorno della tragica strage dell'Heysel che Pizzul, suo malgrado, si trova a dover raccontare. La Juventus batte il Liverpool, ma 39 tifosi muoiono schiacciati durante gli scontri tra le due tifoserie nel pre-partita. “Il più angoscioso. Per la mia coscienza di uomo. Non è possibile andare a fare la telecronaca e dover parlare di 39 morti. È una memoria che talvolta vorrei cancellare ma non si può scordare ciò che dovrebbe portarci verso comportamenti più sereni e meno delittuosi”, dirà Pizzul parecchi anni dopo, ricordando quell'evento.
Tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, però, il telecronista friulano ha l'occasione di associare la sua voce ad altre vittorie di squadre italiane in ambito europeo: nel 1989 e nel '94 il Milan trionfa inCoppa Campioni, mentre nel 1989 il Napoli vince la Coppa Uefa, trofeo conquistato anche dall'Inter nel 1991. Commentando le partite della Nazionale, invece, Pizzul ha dovuto raccontare le delusioni amare di Messico '86 quando l'Italia, campione del mondo uscente, viene sconfitta agli ottavi dalla Francia. Poi arrivano le “notti magiche” di Italia '90 e il rigore sbagliato di Roberto Baggio ad Usa '94. Quattro anni dopo, in Francia, è sempre una sconfitta ai rigori contro i padroni di casa ai quarti di finale a spezzare il sogno di Pizzul di gridare 'Campioni del Mondo'. Ai Mondiali di Corea e Giappone del 2002, infine, Pizzul si congederà raccontando le scaramanzie del ct Giovanni Trapattoni e l'arbitraggio scandaloso di Byron Moreno.
Dopo essere stato a lungo tacciato di 'portare sfiga', nel 2021 dal mondo dei social arriva la richiesta di richiamare Pizzul per commentare la finale degli Europei dal momento che il telecronista ufficiale Rai, Alberto Rimedio, era impossibilitato a causa del Covid. Pizzul ringrazia, ma rifiuta il ritorno sul grande schermo preferendo commentare la finale degli Europei per i suoi concittadini, a Cormons.
Nel corso della sua vita, Pizzul ha avuto anche piccoli ruoli da attore: nel 1974 ha interpretato sé stesso nel film comico L'arbitro, mentre nel '96 ha recitato in Fantozzi-il ritorno e nel 2011 ha avuto un piccolo cameo in Box Office 3D - Il film dei film. Nel 2014, infine, ha doppiato un cronista sportivo nel film Pelé.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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