In Liguria l'estate è un incubo. Tilt autostrade, 16 km di coda

La società: "La fase critica sarà superata a metà luglio". La rabbia del governatore: "Nessuna risposta dal Mit"

In Liguria l'estate è un incubo. Tilt autostrade, 16 km di coda

Un'altra giornata di caos. L'ennesima nella rete autostradale della Liguria. «Anche oggi scene di ordinario caos sulle autostrade liguri a causa della chiusura di alcuni tratti dell'A7 che ha comportato una paralisi quasi totale del nodo genovese», dice sconfortato il governatore Giovanni Toti. E se anche la Juventus ha deciso di portare la squadra in aereo da Torino a Genova, 180 chilometri di distanza, si capisce quanto sia alto il rischio di rimanere per ore imbottigliati nel traffico come è successo anche ieri. I cantieri e le ispezioni per la messa in sicurezza delle gallerie bloccano la circolazione lungo la A7, A10 e A26, e attorno al nodo di Genova con punte di 16 chilometri di coda.

Crescono la rabbia e i disagi per un piano di interventi che poteva essere messo in atto durante il lockdown. Eppure, accusa Toti, «noi questo piano nemmeno lo conosciamo. Non abbiamo alcuna competenza sulle concessioni statali che attraversano la regione». Sul perché Regione, ministero delle Infrastrutture e Autostrade non si siano messe d'accordo «io l'ho chiesto con tre lettere via Pec ad Aspi e Mit a cui non ci è stato risposto - precisa il governatore - tant'è vero che ieri abbiamo fatto un'ordinanza chiedendo un piano diverso entro tre giorni da ieri. Non so più come farmi rispondere. Si pretende di fare in 2-3 mesi tutti i lavori non fatti in 30 anni. Questo non è un piano di salvataggio della rete della Liguria: è un piano per salvare la responsabilità di qualcuno in modo totalmente sguaiato. Ci prepariamo a chiedere un maxi risarcimento visti i danni che stanno subendo, i più colpiti sono il settore economico, logistico e turistico».

Dalla sua, Autostrade si difende: «Abbiamo subito critiche per aver fatto troppo poco, negli anni. Ora ci viene contestato di fare troppo. Bisogna essere onesti: certe attività non si possono fare senza arrecare disagio. E non è Autostrade ad aver deciso le modalità, seguiamo le regole che ci dà il ministero», spiega a La Stampa l'ad Roberto Tomasi. «La fase critica - continua - sarà superata a metà luglio, con le prime riaperture delle gallerie in manutenzione». Più ottimista il ministro delle Infrastrutture Paola de Micheli: «Dal 3 luglio verranno progressivamente liberate le arterie stradali dai cantieri, con l'obiettivo di arrivare al 10 luglio con 2 corsie libere su tutta la rete viaria della Liguria. Sono in corso le verifiche sullo stato di 147 gallerie, per noi la sicurezza viene prima di tutto. Valutiamo un'ulteriore estensione dell'esenzione del pedaggio».

Intanto sul braccio di ferro tra Autostrade e governo pende il giudizio della Corte Costituzionale, dove si attende per mercoledì il parere sulla legittimità delle misure contenute nel decreto Genova 2018 per la ricostruzione del Ponte Morandi. Autostrade aveva fatto ricorso al Tar che a sua volta ha poi inviato gli atti alla Consulta.

La società aveva contestato il mancato rispetto della convenzione siglata con lo Stato per il fatto di essere stata esclusa dai lavori, affidati al commissario straordinario Bucci, e per aver subito l'imposizione dell'onere del nuovo viadotto e dei risarcimenti. Un nuovo capitolo, decisivo, che peserà negli esiti della battaglia tra Palazzo Chigi e i Benetton.

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