L'impero sanitario dei De Benedetti che fattura il 65% grazie allo Stato

Per il business di Kos (gruppo Cir) sono centrali gli "accreditamenti". Oltre 13mila letti disponibili

L'impero sanitario dei De Benedetti che fattura il 65% grazie allo Stato
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Con 798 milioni di ricavi consolidati nel 2024, la Kos del gruppo De Benedetti è in lizza per entrare nella top ten delle aziende sanitarie europee, grazie anche a un modello di business che per circa il 65%, oltre 500 milioni, dipende dagli «accreditamenti», cioè dai fondi pubblici erogati dalle Regioni alla sanità convenzionata.

Kos fa parte del gruppo Cir, la holding che negli anni Ottanta guidava l'impero finanziario messo insieme da Carlo De Benedetti. Holding che oggi controlla le due attività rimaste: la componentistica auto, che fa capo al gruppo Sogefi (controllata al 60,2%) quotato in Borsa; e appunto la sanità privata, attraverso Kos (di cui detiene il 59,8%). Ma tra le due attività è quest'ultima quella che ha preso il sopravvento. Il conto largo circa - è presto fatto: dei 530 milioni di capitalizzazione di Cir, tenuto conto di uno sconto sul Nav tipico delle holding e stimato intorno al 30% (200-230 milioni), sottratti i 340 milioni in cassa e i 135 milioni del valore di Borsa della quota in Sogefi, restano 285 milioni per la quota Kos, che corrispondono a un valore di 670-700 milioni per il 100%. A cui bisogna poi affiancare l'indebitamento netto di 900 milioni.

L'avventura di Cir in Kos inizia nel 2002 quando alla guida della holding c'era ancora l'Ingegnere. È di quegli anni l'idea della diversificazione nei settori via via liberalizzati e regolamentati (quali l'energia per esempio, con la fallimentare esperienza Sorgenia) o convenzionati (per l'appunto la sanità). Poi le strade tra De Benedetti e i suoi tre figli si separano, fino alla donazione definitiva di tutte le attività nelle mani di Edoardo, Marco e Rodolfo, che oggi controllano Cir (con il 50,05%) attraverso la Fratelli De Benedetti spa. Ma di questi è Rodolfo a gestire Cir (di cui è presidente) e a occuparsi delle controllate, anche grazie alla fedelissima Monica Mondardini, a lungo ceo del gruppo Espresso-Repubblica (poi ceduto agli Elkann) e attuale numero uno di Cir, presidente esecutivo di Sogefi e consigliere di Kos.

Nella società della sanità privata la Cir ha però cercato un partner con cui dividere l'onere dello sviluppo senza perdere il controllo. Così, nel 2010, entra nel capitale il fondo Ardian (gruppo Axa), investendo 150 milioni per il 46,7%; mentre sei anni dopo arriva il fondo F2i, la cui Sgr è partecipata da Cdp, banche, assicurazioni, fondazioni e casse previdenziali, che compra (insieme a Cir) per 292 milioni, restando al termine dell'operazione con l'attuale quota del 40,2%. Una partecipazione che F2i, dopo 9 anni che comprendono anche la pandemia, sta cercando di vendere, senza per ora riuscirci: l'aumento dei tassi d'interesse rende oggi più difficili le operazioni di private equity. A maggior ragione se si tratta di quote di minoranza. Ma da qualche tempo le voci indicano un possibile interesse da parte della stessa Cir, che potrebbe acquistare per poi pensare a quotarla.

La società, dopo le difficoltà degli anni del Covid, sta recuperando. Il biennio 2020-21 è stato negativo per tutto il settore, e solo nel 2022 si è tornati ai livelli precovid. Il bilancio 2024 si è chiuso con 20,5 milioni di utile netto (+11,7%). Aiuta la struttura dei ricavi di Kos, composta per il 65% dagli accreditamenti e per il 35% dai cosiddetti solventi, la cui quota, nei piani del management, è in crescita.

A livello locale è il gruppo con maggiore capillarità, arrivando a coprire 11 regioni con un numero importante di strutture. Kos opera in Italia e Germania, dove ha fatto acquisizioni, con 170 strutture.

Il modello di business è fondato su due pilastri, quasi paritetici: le residenze per anziani (in cui Kos è seconda in Italia dietro al gruppo francese Segesta-Clariane) e la riabilitazione (motoria, psichiatrica e legata ai disturbi alimentari). Con oltre 13mila letti a disposizione (4.400 in Germania) e 13.300 dipendenti, Kos è intorno al 15esimo posto per dimensioni ospedaliere tra i gruppi sanitari europei (dati Mediobanca).

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