Linate chiuso per Covid. Ma Alitalia i biglietti li ha venduti lo stesso

Chi li ha comprati fino ad oggi può partire da Malpensa o avere dei buoni. Ma non i soldi

Linate chiuso per Covid. Ma Alitalia i biglietti li ha venduti lo stesso

Linate è chiuso, ma Alitalia vende ugualmente i biglietti a partire dal primo luglio. Interpellata, la compagnia assicura che proprio in queste ore vengono caricati i nuovi operativi, annullando la possibilità di prenotare dal city airport milanese. Quindi sul sito aggiornato già oggi potrebbero non figurare più voli da Linate: fino a ieri sì. Niente di illegittimo, ma non è improprio pensare a un'astuzia commerciale. Chi, fidandosi delle offerte sul sito ufficiale, ha prenotato dei voli da o per Linate oggi si trova in mano un biglietto, come dire, un po' farlocco: potrà essere riprotetto su un altro volo da o per Malpensa (scalo più lontano e scomodo), oppure potrà ricevere un buono equivalente valido un anno: di soldi indietro non se ne parla, lo ha stabilito il decreto Cura Italia che ha dettato le regole per variazioni, cancellazioni, rinunce. Dunque, disagio e danno. Nella giornata di ieri i voli da Linate erano regolarmente acquistabili, su internet, senza neanche un avviso sulla possibilità che l'aeroporto il mese prossimo sia ancora chiuso. Una verifica sul sito Lufthansa, che in periodo pre-covid serviva i suoi passeggeri anche da Linate, ha una risposta inequivoca: «Volo non disponibile».

Niente di illegittimo, dicevamo. Infatti a oggi il decreto del ministero dei Trasporti del 2 giugno non comprende Linate tra i 23 scali avviati alla riapertura; e poiché «le disposizioni del decreto producono effetti fino al 14 giugno 2020» (art. 4), dopo il 14 Linate potrebbe, in pura teoria, riaprire. Occorrerà un nuovo decreto, ma ad ora non si sa quando l'aeroporto potrà essere nuovamente operativo, perchè è evidente che il sistema non è ancora pronto a farlo ripartire. Un altro decreto per il momento non è stato né redatto né annunciato: quindi formalmente la situazione attuale è congelata al 14, con Linate chiuso fino alla stessa data: poi nulla si sa. Ed è su questa lacuna che l'offerta commerciale di Alitalia si è esercitata, vendendo voli che non saranno operativi.

La decisione sulla riapertura spetta al ministero in collaborazione con l'Enac, l'autorità per l'aviazione civile. Ma la disponibilità operativa dev'essere concordata ovviamente con il gestore aeroportuale. E la Sea ha espresso chiaramente lo stato di fatto: tutto il traffico è concentrato a Malpensa, e risulterebbe difficile, in questa fase, gestire due aeroporti. In più, a Linate sono in corso lavori strutturali importanti, e le aree di cantiere rendono ancora più angusti gli spazi riservati ai viaggiatori, per i quali sarebbero quindi complicate da rispettare le norme sul distanziamento individuale e, in generale, le regole di sicurezza. Poi, un fatto economico: gestire l'operatività di due aeroporti con 4mila passeggeri al giorno, sarebbe una grande perdita netta, un «bagno di sangue».

Nessuno sa dunque quando Linate potrà riaprire, ragionevolmente si può ipotizzare non prima di settembre; il decreto sulla riapertura di 23 aeroporti non comprende infatti Linate, per il quale arriveranno nuove norme. In assenza di indicazioni ufficiali, non senza qualche forzatura al buon senso, Alitalia aveva ripreso (fino a oggi) a vendere un Linate strachiuso. Nel frattempo Linate è autorizzato a svolgere l'attività di aviazione generale, quella dei voli privati, sanitari e di emergenza.

Da lunedì la Sea riaprirà il terminal 1 di Malpensa dove si registrerà un significativo aumento del traffico.

Oggi Alitalia serve da Malpensa solo 7 destinazioni nazionali (Roma, Bari, Catania, Palermo, Cagliari, Alghero e Olbia, alcune in regime di continutià teritoriale). Da luglio anche i voli della compagnia di bandiera aumenteranno estendendosi anche ad alcune mete internazionali.

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