L'ingordigia record dei sindaci rossi che si accaniscono sulla classe media

Ai primi posti della classifica delle città che incassano di più dalle contravvenzioni: Milano Roma, Bologna, Firenze e Torino: tutte a guida Pd Il cittadino è visto come un soggetto da tartassare

L'ingordigia record dei sindaci rossi che si accaniscono sulla classe media
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I sindaci Pd fanno cassa con le multe. E infatti le città amministrate dai dem dominano la classifica, elaborata dal Codacons, dei comuni italiani che nel 2022 hanno incassato di più dalle contravvenzioni. La spunta Milano con Beppe Sala (151.5 milioni di euro), seguita a ruota da Roma (133), con Roberto Gualtieri. Ultimo gradino del podio per Dario Nardella e Firenze (46), quarto e quinto posto vanno invece a Bologna, con Matteo Lepore (43), e a Torino con Stefano Lo Russo (40). In cinque, incassano 413,5 milioni di euro, ossia il 75 per cento del totale incassato dalle multe dalle prime venti città italiane, e le sole Milano e Roma pesano per oltre la metà. Insomma, se la segretaria dem Elly Schlein strizza l'occhio alla patrimoniale per i ricchi, i suoi sindaci hanno già trovato il modo di mungere più democraticamente tutti gli automobilisti, senza fare troppe distinzioni.

Ma a salvare i bilanci dei sindaci dem sono davvero le violazioni al codice della strada? Di certo aiutano: la giunta Nardella nel bilancio preventivo 2023 ha iscritto a bilancio l'ottimistica cifra (non per gli automobilisti del capoluogo toscano) di 110 milioni. E l'assessore al bilancio milanese Emmanuel Conte, commentando l'impennata a 251 milioni di euro degli introiti da contravvenzioni nel bilancio preventivo 2023, ha spiegato che è merito del previsto «aumento della ripresa della mobilità». Sempre più verbali, sempre più soldi, che a Milano arrivano anche dal pedaggio dell'area C. Il ticket fa incassare 35 milioni di euro, ma se andasse in porto l'aumento a 7-8 euro di cui si parla da mesi, si avrebbe un gettito ulteriore di 15-20 milioni.

Insomma, il multificio Pd non produce bruscolini. Basti pensare che Sala, Gualtieri e Nardella incassano più dalle multe che dal pur fruttuoso balzello della tassa di soggiorno, che nel 2019 ha portato nelle casse di Roma «solo» 130 milioni di euro, a Milano appena 45 e a Firenze 33. Anche nelle città d'arte è meglio sguinzagliare ghisa e pizzardoni che sedurre i turisti, per le casse comunali. Che si gonfiano in maniera inversamente proporzionale alle tasche dei cittadini. A Firenze, l'importo medio delle multe per residente, nel 2022, è stato di 127,2 euro, e si resta sopra i 100 euro anche a Milano (112,2) e Bologna (110,1). Firenze è anche la città record per l'autovelox, che in riva all'Arno frutta quasi esattamente lo stesso importo dei verbali per le sanzioni «tradizionali» (23,2 milioni contro 23,5). Non una novità: già a ottobre scorso il consigliere comunale Fdi Jacopo Cellai rivelò che l'autovelox di viale Etruria sparava una multa ogni 90 secondi (87.816 contravvenzioni tra 23 maggio e 20 agosto 2022), spingendo Matteo Renzi a prendersela col suo successore per la scelta di «far cassa a spese delle famiglie». Piccata la replica di Nardella, ancora più inviperito quando lo scorso mese un altro consigliere di Fdi, Alessandro Draghi, ha chiesto lumi su cinque multe comminate a due veicoli che poi s'è scoperto essere intestati alla moglie del sindaco. Multe archiviate (4 su 5) in autotutela dalla Municipale, senza bisogno di ricorso: tutto in regola, ovviamente.

E per i fiorentini non così fortunati da vedersi cancellare le multe senza muovere un dito, come per tutti gli altri automobilisti, Codacons ha organizzato per il 12 giugno un webinar dove legali ed esperti del settore spiegheranno in che modo fare ricorso.

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